Il colpo d’occhio nella piazza del centrodestra di Franco Landella è impressionante. Almeno 3mila persone hanno affollato Corso Vittorio Emanuele per un comizio militarizzato dai campioni di consensi. Gli uomini di Massimiliano Di Fonso con megafono e trombette a galvanizzare i politici sul palco. Tutta la coalizione col sindaco uscente. Ci sono anche il commissario della Lega Luigi D’Eramo, il vicesegretario Joseph Splendido e il neoparlamentare leghista Andrea Caroppo, accanto a D’Attis, Giandiego Gatta e gli altri azzurri e centristi.
Quando prende la parola Franco Landella l’attacco è a Michele Emiliano, che dall’altra piazza con Pippo Cavaliere ha acceso gli animi del centrosinistra extralarge. “Hai commissariato Foggia caro Emiliano. Il caro Michele Emiliano fa sempre il comico ma è un attore drammatico, per allungare la pista aeroportuale di Bari ci ha messo pochi giorni, qui hanno fatto la posa della prima pietra, ma è una pietra tombale. Sta facendo male alla Puglia”.
Parole anche per il Governo da parte del sindaco: “Devo ringraziare il ministro Salvini, il centrosinistra ha distrutto il quartiere Ferrovia, quella non è accoglienza. Noi dobbiamo collegare umanità con legalità”, ha osservato, confermando le voci di chi vuole molti parroci foggiani vicini a Franco Landella, nonostante il Vescovo Pelvi e le sue ultime dichiarazioni sull’affaire Aps. È stata una campagna elettorale bellissima, ho incontrato vecchi e nuovi amici. Non dobbiamo vanificare quello che abbiamo realizzato non dobbiamo consentire a chi ha saccheggiato Foggia di ritornare in Comune. Telefonate ai parenti il vostro voto è prezioso. Non è in ballo Landella ma la città. In noi c’è la luce della speranza” ha concluso, prima di chiamare sul palco l’amico imprenditore Matteo La Torre e la guest star Fausto Leali. Concerto con i grandi classici, da Deborah a Mi Manchi, fino alla struggente A chi.
Tutti i sindaci per Cavaliere
Tutti i sindaci di Puglia per Pippo Cavaliere, Antonio Decaro di Bari, Roberto Rossi di Brindisi, Carlo Salvemini di Lecce, Amedeo Bottaro di Trani, Antonio Tutolo di Lucera, Fernando Lodispoto di Margherita, galvanizzati da un entusiasta Michele Emiliano, hanno dato la volata all’ingegnere e al centrosinistra extralarge. Sul palco tutta la coalizione: Raffaele Piemontese, i segretari Lia Azzarone e Davide Emanuele, Leo Di Gioia, Rosario Cusmai, Rino De Martino, Giuseppe Pertosa.
Parole molte entusiaste e sincere da parte dei sindaci. Foggia è l’unica città capoluogo che potrebbe essere assegnata al centrodestra e che aprirebbe un varco per le regionali del 2020, compattando la coalizione.
Carlo Salvemini ha ricordato la sua prima elezione, quella dell’anatra zoppa. “L’appello non intende dividere la città in migliori e peggiori. Cavaliere lavorerà per migliorare Foggia. Avevo bisogno di qualche giorno di riposo, ma Emiliano mi ha detto: sei precettato per Pippo. Non esistono traguardi impossibili, il centrosinistra può farcela. La scorsa volta al primo turno partivo dal 30% contro il 46 per cento dell’avversario. A Lecce ho vinto con 8 liste contro 19 ce la si può fare se ci si crede”.
Rossi ingegnere come Cavaliere è stato solidale con la sua campagna. Decaro, da presidente Anci, ha infiammato la piazza, ricordando tutto quelle cose che un sindaco è chiamato a fare, con la fascia tricolore. Dagli asili ai matrimoni, dalle mense alle inaugurazioni di nuove piazze. “Pippo siamo tutti a Foggia, devi farcela. In questa Puglia non può mancare Foggia”.
Bottaro di Trani ha intercettato 36 milioni per Trani. Forte anche il sostegno di Tutolo, grande uomo di comizi, che ha raccolto applausi anche a Foggia.
“Ha svolto la sua campagna con pacatezza non avete sentito una parola contro nessuno. Pippo è fatto apposta per riportare Foggia in Europa”, ha detto Emiliano aizzando i cori degli elettori e dei supporters. “È vero che va piano piano ma colpisce al momento buono, va governato un cambiamento. Oggi avete la persona giusta. C’è una questione sociale a Foggia, non suonate solamente i campanelli bisogna voltare pagina” è stato invece il commento dell’amico socialista Lodispoto.
Nel suo momento Cavaliere ha ripercorso i mesi di campagna elettorale e ha ricordato la sua battaglia contro la criminalità, le percosse e gli avvertimenti ricevuti nei suoi 24 anni all’Antiusura. “Nella preparazione degli incontri e dei dibattiti la mia più grande soddisfazione è di non aver avuto nessuno scheletro nell’armadio e di non essere attaccato da nessun punto di vista. I nostri avversari hanno promesso alloggi, posti di lavoro o denaro, noi non potevamo perché non fa parte della nostra storia. La vita è un dono ma il bello della vita è la sua imprevedibilità 3 mesi fa non avrei mai pensato di essere qui. Non so come farei domani senza il vostro affetto”.