Arte e architettura. Una donna si arrampica sulla facciata con una fune/filo per intessere relazioni urbane e sociali. Non siamo in Piazza Cadorna a Milano con la celebre Ago, filo e nodo, ma a Foggia nel tratto finale dei Quartieri Settecenteschi. Ancora una volta l’architetta Carla Gammarota, dopo il fiammeggiante cavallo rosso ad angolo tra Via della Repubblica e Via Diomede realizzato dalle studentesse e dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti, ha immaginato una grande scultura per un fabbricato foggiano. Questa volta siamo in Piazza Ugo Foscolo, dove precedentemente l’abbattimento del palazzo storico aveva creato molte polemiche tra i puristi delle costruzioni.
Nessun rimpianto però ora, dopo la collocazione della scultura Arianna dell’artista visuale Sergio Ricciuto Conte, foggiano ma ormai residente in Brasile a San Paolo con la sua famiglia.
In un video messaggio lo sculture, che lavora sul fronte degli affreschi, mosaici e opere d’arte per enti pubblici, ha spiegato il senso della sua opera.
“Sono molto felice, ho vinto il contest indetto dallo studio di architettura di Carla Gammarota, la mia opera Arianna si contestualizza in uno spazio tridimensionale, gioca sullo spazio, entra ed esce e si struttura dentro un’armonia ludica di una donna che si arrampica su una fune, evocando il filo di Arianna, un filo che ci aiuta ad uscire dai labirinti e ci aiuta a fronteggiare i minotauri”.
L’opera vuole provocare, la donna cerca di strattonare la fune, ma il filo diventa un bottone, di energia relazionale. “Arianna nasce come scultura, ma si formula come installazione, perché la materia occupa uno spazio, fa vivere l’opera nello spazio urbano. È anche un’opera di narrativa quotidiana di chi, tra i residenti e i cittadini, avrà un vissuto e dialogherà con questo pezzo di colore e di forma, di linea, di spazio. Vi auguro un’ottima fruizione dell’opera, con l’augurio che Foggia faccia tesoro dell’iniziativa di Carla Gammarota. L’invito è a coltivare la bellezza come benzina e combustibile per la costruzione di un futuro e di brevi momenti di eternità che si chiamano ricordi”.
Ebbene, cosa c’è dietro l’idea del contest? L’architetta al fine di arredare uno spazio espositivo a forma trapezoidale delle dimensioni di 12,00 metri di altezza e profondità massima di 1,40 metri, situato nell’angolo del fabbricato tra Piazza Ugo Foscolo angolo Via Mameli, posto a tre metri di altezza dal marciapiede, insieme all’impresa proprietaria ha considerato di allestire tale vuoto con la realizzazione di una scultura denominata “Arianna”, già autorizzata dallo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Foggia mediante la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività S.C.I.A.
La a scultura in 3D raffigura una figura femminile divisa in due porzioni di altezze rispettivamente di circa mt. 4,00 e mt. 3,50 ed è realizzata in polistirolo alta densità rivestito con fibra di vetro e resina poliestere o poliurea che garantiscono ottima resistenza anche in condizioni climatiche estreme.
La struttura interna è realizzata in tubolari di ferro ed opportunamente modellata. Il tutto corredato da adeguato sistema di fissaggio atto ad agganciare la struttura alle piastre predisposte nei solai del fabbricato.
La scultura, infine, è stata rifinita con vernice poliuretanica bicomponente effetto gloss (le vernici poliuretaniche contengono resine a base isocianati che rendono il film elastico e molto resistente alle intemperie). Le due porzioni sono vincolate a tubi in ferro a sezione tonda di diametro opportuno e rivestiti con materiale adatto a replicare una corda. Completa la struttura un finto bottone rosso in materiale plastico di circa 100 cm. di diametro con sistema di illuminazione led interno. La nicchia, per la sua intera altezza, è illuminata con un impianto elettrico idoneo collegato ai contatori condominiali, pertanto tutte le spese relativo al consumo di energia elettrica per l’illuminazione della figura artistica, così come predisposto, resta a carico esclusivo del Condominio. Il tutto è ancorato in opera ed eseguito a perfetta regola d’arte nel rispetto di quanto previsto dalle norme di sicurezza vigenti e per salvaguardare l’incolumità pubblica e privata, senza che i condomini possano opporvisi.
La scultura, pur facendo parte del fabbricato condominiale, resta di proprietà esclusiva dell’impresa costruttrice e non potrà mai essere rimossa, se non dietro autorizzazione della ditta proprietaria, stabilendo che ogni onere di manutenzione ordinaria e straordinaria con eventuali riparazioni varie, e la conservazione nel tempo di tale scultura, resta a carico esclusivo del Condominio.