Si chiude in anticipo e male l’era del sindaco di Carapelle, Umberto Di Michele, eletto solo lo scorso mese di giugno. Questa mattina sette consiglieri, tre della sua stessa maggioranza, hanno ratificato dal notaio le dimissioni, facendo così venire meno la maggioranza qualificata del Consiglio e determinando al tempo stesso la fine anzitempo della legislatura.
Adesso spetterà al prefetto Maurizio Valiante la nomina di un commissario che garantirà la gestione ordinaria fino alle prossime elezioni, previste in autunno. I sette consiglieri dimissionari sono Luigi Marasco, Laura Liguori, Antonietta Cavatasso e Tonino Ieva tutti della lista Rialziamo Carapelle, e i tre di maggioranza: l’assessora alla legalità, Loredana Iafelice, il presidente del consiglio comunale, Andrea Agnelli e il consigliere Gerardo Longo, della lista Il Salto.
“Mancanza di trasparenza nel processo decisionale in consiglio comunale e soprattutto in giunta dove a prendere le decisioni erano solo sindaco e vice sindaco – fanno sapere i dimissionari”. Determinanti sono state le firme dell’assessora alla Legalità, Loredana Iafelice, e del presidente del consiglio, Andrea Agnelli. “Perchè si è arrivati a tanto? Perché non c’è stata mai trasparenza nelle cose che si sono fatte, ad iniziare dalle gare d’appalto che non si sono mai espletate. Tutti incarichi diretti, come quello sulla videosorveglianza affidato ad un tecnico della Campania”.

Ai nostri microfoni anche il presidente della lista di opposizione “Rialziamo Carapelle”, Antonio Di Tuccio. “Carapelle con questa amministrazione finalmente al capolinea è diventato l’ultimo paese dei 5 Reali Siti. Un paese di 7 mila abitanti senza servizi essenziali, senza una struttura sportiva, strade colabrodo, il problema del cimitero dato in gestione ad una ditta privata con i loculi che sono arrivati da 2.200 a 3.800 euro. Nonostante era questa impresa privata a gestire il cimitero le bollette le paga il comune. Senza parlare della nettezza urbana. Abbiamo fatto accesso agli atti chiedendo le presenze dei dipendenti, ma non abbiamo trovato nulla. Il comune, anche se il numero dei dipendenti era minore di quello previsto, pagava sempre 79 mila euro all’anno. Nessun controllo, il paese è sporco. Dalla differenziata dovevamo ricavare qualcosa, ma non abbiamo trovato nessuna fattura relativa allo smaltimento di plastica, carta o vetro. Di più volete sapere? Abbiamo liberato Carapelle”.
Il sindaco sfiduciato si è rivolto ai social per un ultimo sfogo: “Oggi è terminato l’ incarico di sindaco per il mio secondo mandato. Tre consiglieri eletti nella lista della maggioranza, Gerardo Longo, Loredana Iafelice e Andrea Agnelli, insieme ai consiglieri di minoranza, hanno firmato per la mia sfiducia. Il tempo svelerà ogni cosa. Ringrazio Ulderico Spinapolice, Raffaella Ricco, Sergio Izzi Marica Masucci e Sabrina Gioseffi per la loro presenza quotidiana, l’entusiasmo ed il lavoro costante che hanno svolto in questo anno per lavorare al bene del paese. Il lavoro, non gli stratagemmi, paga sempre ed i suoi frutti ben presto si vedranno. È stata un’avventura impegnativa e gratificante. Ringrazio uno ad uno i carapellesi che hanno riposto fiducia in me e nel mio operato. Vado a casa sereno, con l’animo pulito ed in pace, di chi ha fatto sempre del suo meglio per onorare il proprio mandato e le aspettative dei suoi concittadini. Ci rivedremo a breve per un videomessaggio di chiarimenti”, conclude.