Sono stati presentati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, i progetti di ricerca “Proof of concept (PoC)” coordinati dalle professoresse Antonietta Baiano e Teresa De Pilli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria (Dafne) a seguito della loro ammissione al finanziamento di attività di valorizzazione dei seguenti brevetti: Brevetto “Procedimento per la produzione di birra senza glutine e trebbie senza glutine” – domanda n. 102022000014104 del 4.07.2022 – 12 rivendicazioni – inventori Baiano/ De Pilli – C/12/C; Brevetto “Processo tecnologico innovativo ed ecosostenibile per la realizzazione di contenitori e imballaggi di nuova concezione” – domanda n.102022000024378 del 25.11.2022 – 13 rivendicazioni – inventori De Pilli/Lopriore/Baiano/Alessandrino – C/08/H.
Il finanziamento di euro 64 mila ricevuto dall’Università di Foggia è stato stanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (Bando pubblico per la realizzazione di Programmi di valorizzazione dei brevetti tramite il finanziamento di progetti di Proof of Concept (PoC) delle Università italiane e degli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) italiani e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) da finanziare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione competitività, cultura e turismo” – Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo” – Investimento 6 “Sistema della proprietà industriale” finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU) su fondi PNRR, ed è gestito da Invitalia.
“I progetti presentati oggi ci esortano a continuare con impegno e costanza nel percorso di collaborazione con la società e il tessuto imprenditoriale. La nostra Università ha raggiunto risultati significativi nel campo dei brevetti e degli spin off, consolidando il collegamento tra il mondo della ricerca e la società, correlando l’offerta di innovazione con la domanda del mercato e i bisogni della comunità – ha dichiarato il rettore Lorenzo Lo Muzio -. Tradurre in brevetti il lavoro di ricerca condotto dai nostri ricercatori significa contribuire allo sviluppo della conoscenza e dell’innovazione. Lo stesso dicasi per la creazione di Spin-off, attraverso cui le idee si trasformano in imprese utilizzando il know-how e le competenze acquisite nell’ambiente universitario”.
Il direttore del Dipartimento Agostino Sevi plaude a questo nuovo traguardo raggiunto dalle colleghe Baiano e De Pilli, alle quali formula sinceri complimenti. “Si tratta di un brevetto che coniuga perfettamente esigenze salutistiche e commerciali e mette a disposizione dei produttori di birra che vorranno investire in questa innovazione un importante strumento competitivo. Non meno rilevante è l’invenzione dei nuovi imballaggi innovativi , un’opportunità per ridurre i costi di produzione, ma anche e soprattutto per contribuire in maniera fattiva a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi”.
“Questa idea, sviluppata con i colleghi Giuseppe Lopriore, Ofelia Alessandrino e Antonietta Baiano, nasce dal bisogno di implementare e potenziare l’uso della biomassa derivante dai sottoprodotti e scarti del settore agricolo e dall’industria alimentare, non solo come fonte energetica ma anche come materia prima per la realizzazione dei contenitori biodegradabili e compostabili. Inoltre, la proposta brevettuale prevede una semplificazione degli impianti che incide positivamente non solo sul layout produttivo ma anche sui costi di investimento e manutenzione. Di particolare rilievo è l’elevata efficienza energetica e l’azzeramento degli impatti sull’ambiente che garantiscono la piena realizzazione di un’economia circolare”. Ha dichiarato De Pilli, una delle inventrici del brevetto legato al processo innovativo per la realizzazione di nuovi contenitori biodegradabili e compostabili (Spartaco).
“Lo sviluppo operativo di questa idea potrà avere ricadute positive sia per i produttori brassicoli – mettendo a loro disposizione un processo produttivo capace di ridurre sensibilmente il contenuto in glutine della birra senza incidere sui normali costi di produzione – sia per i consumatori, offrendo loro un prodotto del tutto simile alla birra tradizionale dal punto di vista organolettico”, ha concluso Baiano, inventrice insieme a Teresa De Pilli del brevetto relativo alla produzione di birra e trebbie senza glutine.