Èun tutti contro tutti nel centrodestra sanseverese, che dopo mesi di stallo non è riuscito a trovare un nome unitario che mettesse pace nelle divisioni locali per tentare di vincere dopo 10 anni di amministrazione di Francesco Miglio.
La pasionaria Rosa Carolina Caposiena, unica oppositrice del sindaco oggi dem ma eletto all’inizio con un patto civico che comprendeva anche l’assessorato alla legalità a Michele Emiliano, è riuscita ad avere il via libera da Forza Italia. In queste ore la Segreteria Regionale e Provinciale di Forza Italia, d’intesa con altre forze politiche e civiche di centrodestra, l’hanno finalmente indicata come propria candidata alla carica di sindaco per le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno 2024.
“Siamo certi che Rosa Caposiena sia il candidato che meglio incarna i valori e le aspirazioni della città che ha bisogno di energie giovani e di grande competenza, non solo per voltare pagina ma per riscrivere totalmente la storia di una San Severo orgogliosa delle sue tradizioni e della sua gente che per troppi anni ha subito offese e umiliazioni”, hanno evidenziato i dirigenti guidati dal vicepresidente della Commissione nazionale antimafia Mauro D’Attis. Al momento con Caposiena sono schierati Forza Italia, Direzione Italia, Azzurro Popolare, Centrodestra Civico, Indipendenza e la lista Caposiena Sindaco.
Sono stati spiazzati i meloniani, che dopo aver sbarrato la strada ad Anna Paola Giuliani, candidata sindaca di otto simboli – Udc, Liberali e Riformisti, Puglia Popolare, Pop, Io Sud – Adriana Poli Bortone, Movimento Politico – Schittulli, Consulta Cittadina per San Severo e Giuliani Sindaco – con il motto “San Severo ritornerà bellissima”, sono rimasti alla finestra.
Da poco si è aggiunto alla ressemblement di Giuliani anche il Movimento Pop di Napi Cera.
Come si sa, Giannicola De Leonardis e gli altri non hanno mai digerito l’opzione Caposiena. E adesso rischiano di rimanere isolati con un altro candidato sindaco, che potrebbe essere l’ex assessore provinciale della Giunta Pepe Leonardo Lallo o la pediatra Rita De Lallo. Le divisioni interne tra i Fratelli d’Italia stanno trascinando, non solo Manfredonia, ma tutta la provincia al voto nell’impasse.
Per il civismo è schierata anche un’altra donna, consigliera comunale, la professoressa Lidya Colangelo, che scende in campo con Alternativa Civica e lo slogan La città che vorrei.
Sulla carta dunque appare in discesa la campagna elettorale dell’avvocato Angelo Masucci, assai apprezzato anche a destra. Il suo campo è larghissimo e va da Gigi Damone al Psi di Michele Santarelli e al gruppo Bocola. I simboli a suo sostegno sono: Partito Democratico, M5S, Con, Psi, Sinistra Italiana, Liberi e Forti, San Severo Democratica, Tempi Nuovi e Liberaldemocratici Italiani.
Data la frantumazione del campo avverso, Masucci potrebbe avere la reale possibilità di replicare il successo al primo turno di Maria Aida Episcopo a Foggia, nonostante la fisiologica “stanchezza” che potrebbe esservi nell’elettorato nei confronti del centrosinistra damoniano ed emilianista, che ha governato per 10 anni. Se anche l’avvocato non dovesse farcela, il centrodestra riuscirebbe a compattarsi almeno al ballottaggio?