“Nelle scorse ore un nuovo episodio di violenza ai danni di una dottoressa del Pronto soccorso del “Riuniti”. Per il segretario aziendale Anaao Assomed del Policlinico di Foggia, Fabrizio Corsi, una vera escalation. “Non un episodio, ogni tanto. Le aggressioni a carico dei medici e degli operatori sanitari, ormai, sono una vera emergenza. Una continua escalation. Ma la cosa più preoccupante – dichiara Corsi – è che quelli più gravi che occupano le pagine dei giornali, sono solo la punta di un iceberg: gli episodi di violenza, fisica ma anche verbale, a carico di medici e operatori sono moltissimi di più”.
“Un recente sondaggio curato da Anaao Assomed in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari – prosegue il segretario aziendale – ci consegna un quadro che non ha bisogno di ulteriori commenti: l’80 percento dei colleghi che ha risposto al sondaggio, ha dichiarato di aver subito aggressioni fisiche o verbali. Uno stato di emergenza che riguarda tutti i reparti, sebbene quelli più colpiti siano il Pronto soccorso e, per dinamiche diverse, la Psichiatria”.
Per Corsi “i motivi sono chiari: i parenti – spesso sono loro i protagonisti di questi episodi – si lasciano pervadere da sentimenti negativi che sfociano nell’aggressività, a causa delle lunghe attese che si verificano, specialmente in Pronto soccorso. E la causa di queste attese sono le carenze organizzative frutto del costante e continuo definanziamento del Sistema sanitario nazionale. Il paziente sente una inadeguata risposta alla sua richiesta di salute e scarica questa frustrazione sul medico o sull’operatore che, in quel momento, sta lavorando solo ed esclusivamente per il bene del paziente stesso”.
A parere del sindacalista “occorre, dunque, rinforzare gli organici, migliorare la comunicazione tra medico e paziente così da poter fornire assistenza anche nell’attesa. Ma serve con urgenza anche rafforzare il presidio di forze dell’ordine o di addetti alla sicurezza, così che la loro presenza sia un deterrente per azioni di forza. Non ultimo – conclude Corsi – è necessario che il personale, in trincea giorno e notte, avverta la presenza accanto a sé delle istituzioni a tutti i livelli. La procedibilità d’ufficio nei casi di aggressione, oggi possibile grazie alla perseveranza di Anaao Assomed che da tempo ne chiedeva l’approvazione, deve essere accompagnata, nei processi che ne conseguiranno, dalla costituzione di parte civile delle aziende sanitarie e, come recentemente annunciato, della Regione Puglia. Questo allevierebbe, nei medici e operatori, la profonda sensazione di solitudine che avvertono da sempre”.