Un nome d’alto profilo e una forte discontinuità col passato amministrativo. Si basa su questi due assunti l’eccezionale patto tra Pd e M5S a Manfredonia, città dove i due partiti hanno avuto un orientamento opposto al resto delle alleanze pugliesi, dopo il caso Bari.
Giuseppe Conte, come aveva anticipato il candidato civico Antonio Tasso in conferenza stampa, era favorevole ad un patto con l’ex pentastellato. Ma il gruppo territoriale del Movimento ha dato il suo secco no, promuovendo quindi un accordo coi dem. Con condizioni ben precise.
A Manfredonia infatti non si parla per ora di campo largo ma solo di un foedus tra M5S e Pd. Gli altri, civici, emilianisti e sinistra, se si accoderanno, lo faranno con precise regole, spiegano fonti pentastellate. Sono esclusi tutti i nomi circolati finora. Da Raffaele Fatone a Michele Bordo, anche se su quest’ultimo qualcuno sta facendo ancora delle congetture al positivo.
Il sogno, per replicare la vittoria foggiana di Maria Aida Episcopo, è ancora il professore ed economista Andrea Prencipe.