Frana clamorosamente l’inchiesta “Giù le mani”. Il Tribunale del Riesame ha scarcerato Michele Romito, 61enne di Manfredonia, in cella dal 9 marzo scorso, giorno del blitz. I giudici hanno ritenuto spropositate le esigenze cautelari concedendo all’indagato i domiciliari. Romito è accusato di tentata concussione insieme all’ex assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Salvemini. I due avrebbero agito per “salvare” il ristorante “Guarda che Luna” dallo smontaggio.
Si sgretola l’accusa per Grazia Romito, 52enne sorella di Michele, inizialmente accusata di falso ideologico. Il reato è stato riqualificato nell’alveo del 480 cp in falso semplice e la donna, inizialmente ai domiciliari, è tornata in libertà. L’indagata è al centro di una vicenda riguardante l’autorizzazione a svolgere attività di servizio funebre rilasciata all’agenzia “Santa Lucia”. Revocato il divieto di dimora a Luigi Rotolo, presunto prestanome della Romito. Resta ai domiciliari Salvemini che però non ha affrontato il Riesame. L’ex assessore si sarebbe prodigato all’interno della macchina comunale in favore dei due Romito.
Niente Riesame anche per l’ex segretaria comunale Giuliana Galantino sospesa per un anno dai pubblici uffici perché accusata di concorso in corruzione con Salvemini sempre per il caso “Guarda che Luna”.