Seppur catalogate come “malattie rare”, le fibrosi polmonari – malattie debilitanti, caratterizzate da una progressiva involuzione o “cicatrizzazione” dei polmoni che gradualmente compromette la capacità di respirare della persona malata – colpiscono moltissimi cittadini anche in provincia di Foggia.
Il primo campanello d’allarme è la tosse secca, persistente, che non va via per molto tempo nemmeno con le terapie canoniche. Questo può essere un elemento spia per il quale conviene rivolgersi a centri di riferimento per le fibrosi polmonari, come quello diretto dal professor Donato Lacedonia al Colonnello D’Avanzo di Foggia. “Nei casi più avanzati bisogna prestare attenzione all’affanno, alla dispnea – spiega il direttore dell’Uoc Malattie Apparato Respiratorio del Riuniti -, quando il paziente comincia a sentire una mancanza d’aria, inizialmente per sforzo, poi anche a riposo”. La diagnosi viene effettuata per via clinica, con la raccolta di tutti i dati del paziente, prima dell’approfondimento con una Tac ad alta risoluzione, esame attraverso il quale si può avere un quadro completo dei polmoni. Molte volte però questo può non essere sufficiente per precisare il tipo di fibrosi che ha colpito il paziente. “In questo caso – chiosa Lacedonia -, dobbiamo ricorrere ad indagini un po’ più invasive, tra cui la broncoscopia, per andare a fare un lavaggio polmonare, oppure, in qualche caso, si ricorre all’intervento con biopsia del polmone”.
A Foggia, unico centro in Puglia, c’è la possibilità di fare criobiopsie (la sonda viene portata fino a -80°C per gelificare un porzione di parenchima polmonare circostante che così rimane attaccato alla criosonda ed estratto con essa), una metodica endoscopica finalizzata al recupero di campioni di organo da destinare all’analisi istologica.
Gli approcci terapeutici variano a seconda dei tipi di fibrosi. “Sostanzialmente si fa ricorso a farmaci specifici, alcuni antifibrotici, che ci stanno dando buoni risultati, e soprattutto ci fanno ben sperare i molti trial clinici che stanno dando ottimi risultati per le nuove strategie terapeutiche da sviluppare nei prossimi anni”, conclude Lacedonia. La struttura del D’Avanzo è uno dei centri di riferimento per le malattie rare in Puglia. Vengono assistiti pazienti che arrivano da tutta la regione, ma anche da Molise, Basilicata e Campania. A livello regionale esiste l’associazione “Respirare” che raccoglie tutti i pazienti affetti da malattie rare polmonari, incardinata soprattutto a Foggia, che offre servizi e supporto psicologico ai pazienti e ai parenti.