Tiene banco il caso Bari, soprattutto dopo la frase del governatore della Puglia Michele Emiliano che ha ricordato un incontro tra lui, quando era sindaco, Antonio Decaro, all’epoca assessore e la sorella del boss Antonio Capriati. Una circostanza smentita da Decaro ma che ha scatenato una bufera politica. Il centrodestra ha fatto notare che l’attuale primo cittadino barese sorrideva durante il ricordo di Emiliano. I due dovrebbero essere sentiti dalla Commissione antimafia.
Intanto, come riporta Open, Il Giornale e La Verità hanno pubblicato uno scatto che ritrae Decaro proprio con la sorella di Capriati.
La foto, presa da Facebook, non risale però all’epoca dei fatti raccontati da Emiliano e smentiti da Decaro. È invece di un anno fa. La donna che si vede a sinistra, scrive il quotidiano di Maurizio Belpietro, si chiama Elizabeth. L’immagine – lo riporta Il Giornale – venne commentata sulla bacheca virtuale da Vincent Capriati: “Roba nostra”.
E ieri al Tg1 un’altra sorella di Capriati, Lina, ha smentito l’incontro descritto da Emiliano. Intervistata tra i vicoli di Bari Vecchia da Leonardo Zellino che le ha chiesto se sia vero che l’attuale sindaco sia andato a casa sua con Emiliano, la signora ha detto: “Mai è successo, mai visto Decaro con Emiliano, quando mai è venuto Decaro qui”. Dalla casa è uscita un’altra donna della famiglia: “Noi se andiamo da Decaro manco ci accetta. Come fa a dire che questa persona ci conosce?”. Quindi da una parte c’è la smentita da parte di una sorella del boss. Dall’altra la foto che però non è stata pubblicata all’epoca dei fatti raccontati da Emiliano.
L’aneddoto
Decaro aveva ricevuto minacce per la decisione di chiudere al traffico Bari Vecchia. E così, ha raccontato il governatore, lui e l’attuale primo cittadino di Bari fecero visita a una sorella del boss Capriati per “affidare” l’assessore, cioè per proteggere la sua sicurezza.
Il vicepresidente della commissione antimafia, il pugliese Mauro D’Attis, Forza Italia, ritiene che la commissione debba fare “approfondimenti sulle dichiarazioni” di Emiliano e programmare «una serie di audizioni».
Nei giorni scorsi, intanto, il Governo ha inviato la Commissione d’accesso agli atti per verificare eventuali infiltrazioni mafiose a Bari, soprattutto dopo la maxi inchiesta “Codice Interno” con oltre 100 arresti tra clan e colletti bianchi.