“Da molto tempo, se non da sempre, l’Unione delle Camere Penali Italiane, cui aderisce la Camera Penale di Capitanata, segue con particolare attenzione quanto avviene nelle carceri italiane sollecitando significativi interventi che mirino a rendere effettiva la funzione, costituzionalmente garantita, della finalità rieducativa della pena”. Lo riporta una nota divulgata dalla Camera Penale di Capitanata.
“Da ultimo, anche e soprattutto dopo avere registrato lo spaventoso numero di suicidi in carcere, è stata proclamata una astensione dalle udienze per domani 20 marzo 2024 ed indetta una assemblea nazionale in Roma. Con una coincidenza che sa di macabro giunge ieri la notizia dell’arresto, disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, di dieci agenti del polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia cui vengono contestati i reati di tortura ed altro commessi nell’agosto 2023 proprio nel carcere di Foggia, peraltro su detenuti affetti da patologie psichiatriche”.
Per gli avvocati “il carcere, purtroppo, è divenuto un luogo ove ‘scaricare’ di tutto senza alcuna preoccupazione per la gravità dei reati commessi e le situazioni personali e patologiche, indistintamente! La notizia ha avuto, come era normale attendersi, eco significativa sulla stampa nazionale e locale. I penalisti, così come i cittadini tutti, sono sconcertati ed addolorati per quanto appreso e seguono con attenzione l’evolversi dell’indagine. Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Capitanata ancora una volta ribadisce che al momento si parla solo di indagati e che per tutti deve valere la presunzione di non colpevolezza per cui non si può e non si deve associarsi al coro giustizialista, ma la speranza è che quanto prima si giunga al puntuale accertamento dei fatti ed in caso di affermazione di responsabilità siano applicate le giuste pene”.