Nel mondo ogni 3 secondi una persona si ammala di Alzheimer. Si stima che in ogni nucleo familiare ci sia una persona colpita dalla patologia. “Avere un centro di riferimento come quello di Universo Salute rappresenta un valore aggiunto per Foggia”, esordisce Fabio Carfagno, advisor manager del gruppo sanitario. “Siamo in grado di gestire la malattia in qualunque fase, dall’insorgenza al ricovero. Al Don Uva siamo in grado di accogliere chiunque entri in questo mondo particolare della malattia di Alzheimer, con il centro diurno, con la riabilitazione, fino alla Rsa destinata alle lungodegenze”.
Italo Pontone, medico di medicina generale per decenni, prima della “rivoluzione” nell’approccio in corsia, racconta la sua esperienza: “Pensavo di aver capito tutto del rapporto con i pazienti – racconta -, in realtà mi sono reso conto che qui è tutta un’altra storia. C’è da parte del medico la necessità di un rapporto familiare, con un costante disponibilità e amore per il paziente. Quando approfondiamo le storie, ci rendiamo conto della condizione di sofferenza anche dei parenti: solo chi passa attraverso questi momenti capisce cosa può significare affrontare le difficoltà di un paziente con Alzheimer”.
A Foggia arrivano malati da tutta Italia e dall’estero. “Ci arrivano persino dalla Germania, dalla Francia – prosegue -, spesso giungono da noi con il passaparola. Abbiamo un staff di specialisti di rilievo nazionale, collaborano con noi almeno 5 cardiologi, 3 pneumologi e molti fisioterapisti. Disponiamo di una dotazione di macchine diagnostiche di primo livello. Questo ci consente di affrontare tutti i casi nel miglior modo possibile, attivando così il miglior percorso clinico terapeutico”.
I pazienti hanno mediamente più di 75 anni, la più anziana ricoverata nel centro di via Lucera ha 107 anni. “Il Don Uva rappresenta oggi un vero punto di riferimento – rimarca il direttore sanitario, Eugenio Iorio -, qui non facciamo solo riabilitazione, ma siamo un vero e proprio ospedale capace di rispondere al meglio ai bisogni di salute della comunità”. Sin dalle prime fasi, come sottolineato da Tommaso Vitale, direttore dell’area ex ospedaliera, ci si può rivolgere direttamente alla struttura: “Quando si manifestano sintomatologie sospette, basta una semplice impegnativa del medico di medicina generale per accedere al centro diagnosi. Il cittadino può essere sottoposto a tac/risonanza magnetica ed esami di laboratorio. Se riscontriamo un declino cognitivo importante – conclude -, consigliamo il ricovero presso la nostra unità di riabilitazione Alzheimer”.