L’8 marzo a Monteleone di Puglia, piccolo paese del Foggiano al confine con l’Irpinia, è un giorno particolare. La festa della donna non si celebra con il ramoscello di mimosa ma si ricorda la prima rivolta popolare in Italia contro il regime fascista. Era il 23 agosto 1942, in piena seconda guerra mondiale, quando a Monteleone ci fu la rivolta delle donne monteleonesse.
La rivolta costò la vita a due donne e a un uomo spedito al fronte dove trovò la morte. Questa storia, finora affidata alla tradizione orale, ha da poco ricevuto “sistemazione storica” grazie alle ricerche e agli studi curati dall’amministrazione comunale. La ribellione rosa è una pagina oscura della storia cittadina e italiana che l’amministrazione comunale di Monteleone di Puglia (Fg) ha voluto riportare alla luce, e che ogni anno celebra con l’assegnazione del Premio internazionale per la non violenza. Quest’anno il riconoscimento è andato alla scrittrice e giornalista de Il Fatto Quotidiano, Linda Maggiori.
Nella motivazione del premio si legge che “Linda si è distinta per il suo impegno civico coerente e coraggioso in difesa della verità, senza mai lasciarsi intimidire o irretire dalle sirene della politica. Ferma e ostinata nel suo anticonformismo, pratica stili di vita alternativi, coltiva un orto biodinamico e vive senza auto, si sposta in città con la sua mitica cargo-bike o sulle lunghe distanze con treni ragionali. Non rinuncia mai a denunciare gli scempi contro la natura, il taglio immotivato di alberi, le discariche abusive, i disastri ambientali annunciati, anche a costo di essere irrisa e dileggiata”.
“Sono commossa e contenta di questo premio che dedico a tutte le donne che si stanno impegnando sul fronte dell’ambiente e della non violenza”, ha commentato Linda Maggiori.
L’autrice del libro Mamme ribelli – che ringrazia tutte le istituzioni che hanno voluto il premio – ha sottolineato “di aver intervistato per la stesura del libro tante donne, mamme dal nord al sud dell’Italia, creando una rete tra territori e mamme. Sono convinta che le donne possano fare la differenza su temi come l’ambiente, la non violenza e la guerra tra i quali vi è uno stretto legame”.
“Una grande donna, una donna ribelle – ha commentato il sindaco Giovanni Campese – che si ricollega all’episodio della rivolta delle donne di Monteleone”. Nel servizio anche il ricordo di quella rivolta affidato allo storico locale Michele Contella.