Gli studenti e le studentesse dell’ITET “Notarangelo-Rosati” hanno riflettuto sul valore dell’8 marzo con una mostra, allestita nei corridoi della scuola, che racconta attraverso pannelli, manifesti, slogan, pagine di giornali e foto, cinquant’anni di storia del femminismo. Organizzata in collaborazione con il Circolo Culturale La Merlettaia di Foggia che custodisce numerose fotografie e testimonianze del movimento internazionale delle donne, studenti e studentesse assieme alle docenti Rosa Perna, Lucia Palmieri, Lucia Ceddia, Elsa Renzulli e Francesca De Luca, hanno ripercorso le quattro ondate del femminismo, dal diritto di voto all’attivismo social, attraverso un’esposizione di storici manifesti femministi. Fino al movimento Non una di meno e #metoo.
L’istituto diretto dalla preside Irene Sasso non è nuovo a eventi partecipati con la città sulla coscienza femminile, il gender gap, la lotta contro la violenza sulle donne e il femminismo. La scia di sangue dei femminicidi non fa ricordarci quanto ancora ci sia da fare nella lotta per la parità dei sentimenti, delle relazioni interpersonali e dentro le famiglie, anche banalmente nella divisione dei compiti domestici, hanno ricordato le organizzatrici dell’associazione femminista.
“Far conoscere la storia del femminismo anche ai giovani e alle giovani attraverso un percorso storico caratterizzato dalle manifestazioni operaie, dalle battaglie politiche per il voto alle donne, da rivendicazioni e scioperi per i propri diritti è fondamentale – ha osservato la dirigente -. Oggi la parità è sancita costituzionalmente, ma sappiamo di essere ancora lontane da una piena parità di sostanza. Il mondo della scuola è soprattutto al femminile sia tra gli insegnanti sia tra chi le dirige, la figura della donna si sta affermando come numeri. La scuola segue l’evoluzione dei tempi, i programmi ormai non dipendono più molto dipende dall’individualità dei docenti, la donna non viene più relegate in ruoli secondari. Ci sforziamo di farlo e i ragazzi e le ragazze respirano questa atmosfera”.