L‘asta turca del grano duro sta avendo conseguenze disastrose sui prezzi del frumento in Puglia, con una caduta di ulteriori 20 euro a tonnellata. La quotazione del grano ha raggiunto un nuovo minimo, scendendo a 342 euro a tonnellata, mentre nei porti pugliesi continua il flusso incessante di navi mercantili provenienti dalla Turchia. Coldiretti Puglia è tornata a denunciare l’importazione incontrollata di grano duro straniero, mentre la commissione della Borsa di Mercati a Foggia continua a subire perdite.
La TMO, l’ente statale turco per i cereali, ha recentemente bandito una nuova gara internazionale per la vendita e l’esportazione di ulteriori 150.000 tonnellate di grano duro, con scadenza fissata all’11 marzo per la presentazione delle offerte. La situazione ha destato preoccupazione tra gli agricoltori pugliesi, poiché l’importazione massiccia di grano turco sta causando una drastica caduta dei prezzi, mettendo a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole.
Coldiretti Puglia sottolinea l’importanza di intensificare i controlli nei porti e di intercettare le triangolazioni per frenare il fenomeno. Nel corso del 2023, le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga. Questo incremento senza precedenti ha causato una caduta del 60% nei prezzi del grano italiano, arrivando a valori inferiori ai costi di produzione.
Le importazioni di grano dal Canada trattato con glifosato, secondo modalità vietate a livello nazionale, sono più che raddoppiate nel 2023, superando il miliardo di chili. Coldiretti Puglia evidenzia la necessità di evitare un afflusso massiccio di grano ucraino sul mercato europeo, suggerendo l’utilizzo di parte dei fondi Ue destinati all’emergenza ucraina per acquistare e stoccare prodotti cerealicoli, impedendo così il crollo dei prezzi e sostenendo i produttori agricoli.
La Coldiretti propone inoltre di fermare le importazioni sleali attraverso accordi commerciali come Mercosur e Ceta, introducendo il principio di reciprocità per garantire che tutti i prodotti rispettino gli stessi standard ambientali, sanitari e sul lavoro previsti nel mercato interno dell’Unione Europea. La riduzione della dipendenza dall’estero e la promozione della pasta 100% italiana sono considerate essenziali per salvaguardare la salute dei cittadini e la sostenibilità delle imprese agricole. La commissione unica nazionale (Cun) grano duro e la costante analisi dei prezzi sono indicate come strumenti cruciali per affrontare la crisi e sostenere l’intera filiera.