“È arrivata a conclusione la gara regionale per la gestione dei pasti nelle strutture ospedaliere, nella provincia di Foggia. Il gestore di questo servizio sarà la Ladisa Spa di Bari che si è aggiudicata il lotto inerente tutta la Provincia di Foggia. È bene ricordare che la Puglia è stata suddivisa in 6 lotti, 4 dei quali vinti dalla Ladisa e 2 dalla Cascina. Molte sono state però le ‘anomalie’ che in questi anni abbiamo contestato ad InnovaPuglia (stazione appaltante), per la predisposizione della gara unica regionale, sia per quanto riguarda la impostazione del bando di gara, sia per il possibile massacro sociale che potrebbe accadere con i lavoratori attualmente in servizio nelle cucine ospedaliere”. Lo denuncia il coordinatore Usb Foggia, Santo Mangia.
“Il bando fu redatto partendo dalla premessa che tutte (o quasi) le cucine ospedaliere fossero inagibili e quindi questo giustificava la introduzione, nel bando di gara, dell’utilizzo di un unico centro cottura provinciale (che dovrebbe servire un territorio molto vasto che si estende da Vieste a Volturara) – prosegue -. Ci siamo chiesti, in tutti questi anni, così come lo abbiamo domandato anche ad InnovaPuglia, da quali analisi di studio si è partiti per giungere alla dichiarazione di inidoneità delle cucine ospedaliere del territorio regionale, considerato che ad oggi sono ancora funzionanti? Perché se dichiarate, oggi inidonee, non sono state chiuse da subito in quanto non in regola? Se tutte le strutture ospedaliere hanno avuto l’agibilità nella loro interezza perché, solo oggi le cucine sono state dichiarate inagibili? Un’altra anomalia che, a nostra memoria, non si era mai verificata è la doppia ‘Attestazione di intervenuta efficacia del provvedimento di aggiudicazione’ che InnovaPuglia ha notificato all’azienda vincitrice, al Dipartimento Salute della Regione Puglia e alle Direzioni Generali delle ASL: la prima notifica è datata 30 novembre 2023 e la seconda 2 febbraio 2024, motivando la seconda per intervenute nuove esigenze aziendali (in questo caso della ditta Ladisa spa). Noi riteniamo che tutto sia dovuto al fatto che, ad oggi, il centro cottura provinciale ancora non sia ancora stato attivato – prosegue -, pur essendo uno dei requisiti fondamentali per la aggiudicazione della gara (attribuita alla Ladisa, unica azienda ad aver partecipato al lotto della Provincia di Foggia) e che la seconda attestazione serva appunto a permettere la regolarizzazione dei requisiti.
Infine da attenzionare è la questione riguardante i lavoratori che attualmente operano nelle cucine ospedaliere il cui numero potrebbe essere drasticamente ridotto proprio per la modalità di preparazione dei pasti (cuoci e congela), perché ovunque applicata tale metodologia ha dimostrato che il numero dei lavoratori è stato drasticamente ridotto. In tutto questo c’è il silenzio assordante delle direzioni generali (nello specifico la ASL FG e Il Policlinico Riuniti di Foggia) le quali non ritengono opportuno incontrarci preventivamente per poter discutere su quali prospettive ci siano per i lavoratori (dai cuochi ai dispensatori di pasti alle dietiste) e per una tutela preventiva (a favore dei cittadini della provincia di Foggia) sulla qualità dei pasti perché, ne siamo convinti, questa modalità di cottura, inciderà, anche sulla qualità dei pasti somministrati ai pazienti. Non vogliamo essere cattivi profeti, ma ci auguriamo che a sperimentare la qualità del vitto cucinato, poi congelato e successivamente scongelato, siano tutte quelle persone che hanno avuto un ruolo di responsabilità nella aggiudicazione della gara per la gestione dei pasti per le strutture ospedaliere che per un risparmio indefinito, hanno deciso di mortificare questo territorio e i tutti i cittadini.