La stagione venatoria che si è conclusa ha visto incrementare i controlli del Reparto Parco Nazionale del Gargano dell’Arma dei Carabinieri su tutto il territorio di competenza.
Le verifiche, le ispezioni e la mirata attività svolta nei mesi di gennaio/febbraio nei confronti di coloro che non rispettano le normative sull’esercizio venatorio, sul corretto utilizzo delle armi e dei titoli autorizzativi in possesso ha consentito di ottenere risultati importanti, specialmente nei territori di San Nicandro Garganico, Apricena, Lesina e Cagnano Varano.
La mirata attività di polizia giudiziaria, infatti, ha portato ai militari dei Nucleo Carabinieri Parco di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano al deferimento all’autorità giudiziaria di sei persone, al sequestro di numerose armi e munizioni ed all’elevazione di 12 sanzioni amministrative.
Nel corso dei servizi di controllo i miliari hanno accertato l’introduzione di armi in area protetta, esercizio venatorio in area Parco del Gargano, uso di mezzi non consentiti durante l’esercizio venatorio, porto abusivo di arma comune da sparo.
Le sanzioni amministrative hanno invece riguardato il mancato rispetto delle distanze durante l’esercizio venatorio da strade, fabbricati e aree protette, il mancato recupero dei bossoli delle cartucce, la dimenticanza dei documenti al seguito, la mancata annotazione sui tesserini venatori, l’esercizio di caccia in area protetta tutelata, l’esercizio venatorio in assenza di ATC, l’esercizio venatorio da parte di extraregionali in violazione al DPGR della Regione Puglia.
Le attività di ispezione e controllo, sono state eseguite sotto la direzione del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Gargano di Monte S. Angelo e si inseriscono in una più ampia e articolata attività di controllo del territorio condotta dall’Arma dei Carabinieri con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Foggia.
“I procedimenti – ricordano i carabinieri in una nota stampa – pendono nella fase delle indagini preliminari e che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria, pertanto tali persone non possono essere considerate colpevoli fino all’eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”.