Non è stata una vera e propria festa l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Foggia. La ministra Anna Maria Bernini ha “bucato” l’appuntamento per la seconda volta ed è intervenuta solo da remoto. Un’altra tegola caduta nel giorno più rappresentativo della comunità accademica foggiana, la sfiducia di quattro presidi di altrettanti dipartimenti (Agostino Sevi direttore Scienze Agrarie, Barbara De Serio direttrice studi umanistici, Donatella Curtotti direttrice del dipartimento di Giurisprudenza e Piero Mastroberardino decano di Scienze Sociali).
Il rettore Lorenzo Lo Muzio minimizza e guarda alla giornata di oggi. “Purtroppo i politici spesso hanno impegni istituzionali importanti e non possono muoversi, come è successo oggi al ministro Bernini. Tuttavia si è mostrata molto disponibile ed è in collegamento con noi. Sul nuovo anno accademico mi auguro che sia un anno di crescita con il conseguimento dei risultati che ci prefiggiamo sia nel campo della ricerca che della didattica. Altro obiettivo, quello di reperire nuove aule soprattutto per l’area medica e terminare di fare lezioni alla Città del cinema, e poi le residenze per gli studenti in modo da agevolare il flusso di ragazzi in entrata a Foggia. Inoltre c’è il progetto che riguarda il recupero dell’ex distretto militare che potrebbe diventare residenza per gli studenti”. Sulla sfiducia? “Dal punto di vista tecnico la sfiducia la si può presentare solo dal 24° mese di mandato. Per il momento c’è solo una lettera che contesta un mio ordine del giorno”. Duro l’intervento del rappresentante dei dottorandi e dottori di ricerca, Matteo Caputo. “Il nostro futuro è incerto. Guadagniamo 1200 euro al mese, una miseria. Necessario adeguare i nostri stipendi. Altra delusione, il Pnrr che ha destinato pochi fondi alla ricerca”.
La ministra Bernini ha ascoltato e ha concluso gli interventi intervenendo in collegamento da Roma. “Faremo di tutto per aumentare le borse di studio e terremo presente le esigenze dei dottorandi. Poi cercheremo di aumentare i luoghi del sapere. Con il Pnrr abbiamo lavorato molto con l’Università di Foggia finanziando progetti per nuove strutture per la didattica e per l’ospitalità degli studenti”.