È un cambiamento storico quello pugliese e di Capitanata, celebratosi al Formedil in Via Napoli a Foggia con i membri del Governo Raffaele Fitto e Marcello Gemmato. 5 congressi provinciali su 6 dei Fratelli d’Italia in Puglia sono andati a politici fittiani o democristiani ed ex forzisti, con un passato assai lontano da quello di Giorgia Meloni e della generazione Atreju, abbeveratasi formalmente alla svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini, ma desiderosa di trattenere la storia della fiamma tricolore, nella radicalità e nel culto della bandiera e della nazione. I patrioti hanno scelto di farsi guidare dai moderati.
Il partito che ha eletto all’unanimità il consigliere regionale Giannicola De Leonardis presidente provinciale cerca una vocazione maggioritaria. Nel centrodestra e nel Paese. Dimostrare di essere un partito del 30 per cento anche sui territori è la sfida del neo presidente.
Le elezioni comunali del prossimo giugno saranno fondamentali per i meloniani, ha sottolineato il nuovo coordinatore. E le Europee saranno un test per il governo. Giorgia Meloni deve guidare le liste, secondo l’opinione di tutti. Gemmato compreso, come ha rimarcato ai microfoni de l’Immediato.
“Siamo l’unico partito che difende l’italianità e gli interessi italiani. Vi chiedo da domani – ha detto rivolto alla platea, ai tanti maggiorenti ed iscritti De Leonardis – di mettervi a lavorare per il partito, dobbiamo radicarlo con capacità dedizione e impegno. Frequentate il partito è il mio appello. Presto sarà riaperta la sede. Ci sarà particolare attenzione verso Azione Giovani e Azione Universitaria. Dobbiamo essere aperti, il nostro partito deve essere aperto e accogliente, non dobbiamo essere più il partito che si chiude in se stesso. Essere attenti a chi viene ma soprattutto essere generosi generosi. Se siamo così intelligenti da essere generosi allargando la nostra base, raggiungeremo le vette del voto di opinione. Oggi il 30 per cento ce lo dobbiamo sentire sulle spalle, non basta Giorgia”.
In sala c’era un mix di fittiani e meloniani della primissima ora, insieme a coloro che dentro Alleanza Nazionale erano dei nomi folgoranti, come Oronzo Orlando, ma poi si sono “persi” in rivoli diversi. Ora finiani, ora civici, ora radicali, ora leghisti, ora emilianisti. Tutti presenti gli eletti foggiani Claudio Amorese, Maurizio Accettulli, Concetta Soragnese, i non eletti Luigi Miccoli, Salvatore De Martino, Gianni Perdonò, Daria Cascarano, Valentina Cerisano, Valerio Vinelli, i militanti, i prossimi dirigenti cittadini. Leonardo Lallo, Ciccio D’Emilio, Mario Giampietro, Mariolina Santovivo, Rino Lamarucciola, Stefano Ieffa, Carmine Di Battista, l’agricoltore e dirigente Coldiretti Michele Letizia. Si rivede nelle retrovie anche Bruno Longo.
Per ora sembrano ancora pochi coloro che vogliono saltare sul carro. Ed è un dato incredibile: perché il partito di governo è ancora così poco attrattivo, almeno plasticamente? La vittoria di Maria Aida Episcopo al Comune ha congelato gli entusiasmi? Se si fa eccezione per Michaela Di Donna, oggi incardinata nell’Udc, ma in passato anche in odor di adesione alla fiamma nella famigerata estate del 2020 e per il presidente del Parco del Gargano Pasquale Pazienza dopo i rumors di una possibile alleanza tra la senatrice Annamaria Fallucchi e gli emilianisti per una presidenza a Patrizia Lusi; al Formedil non c’era nessun curioso o prossimo nome forte con ambizioni di pettorina. Assente pure il tanto atteso Nicola Gatta.

Fratelli d’Italia ha già riaccolto tutti o quasi gli ex An, ma non mancano i distinguo di chi come l’onorevole Giandonato La Salandra ci ha creduto sin dall’inizio. Anche quando gli davano del folle. “Giorgia Meloni ha ribadito più volte che FdI ha avuto un testimone che qualcuno aveva fatto cadere e che solo FdI ha raccolto. Un grazie va a quelli che non ci sono più. De Leonardis si farà garante degli obiettivi e del ruolo di leader. A lui va un particolare grazie perché Fratelli d’Italia è l’unica realtà in Puglia che ha sempre presentato il simbolo, siamo un partito che ha una sua identità ed è attorno alla sua identità che ha raccolto tanti amici. Siamo quelli che hanno saputo tenere la barra dritta, un partito assai complesso. Gemmato quando fu eletto ed era l’unico parlamentare di Puglia rappresentava tutti i Comuni e la Puglia è lunga. Ora non è la destra al centro, perché nel simbolo c’è e resta la fiamma di cui abbiamo ricevuto il testimone”, è stato l’intervento del parlamentare, che sta lavorando ad un recupero della destra dentro FdI.
I due politici nazionali hanno ribadito la narrazione del governo, difendendo l’autonomia differenziata, “perché il Titolo V è stata una invenzione della sinistra”, il lavoro sul Pnrr, il nuovo reddito di inclusione. “C’è chi ha un’ idea di un Sud piagnone che ha bisogno di un assegno di Stato e chi vuole creare le condizioni per cogliere a pieno le opportunità di sviluppo”, ha detto Fitto in uno dei passaggi più applauditi.
“Giannicola De Leonardis è il miglior candidato possibile”, ha rimarcato Gemmato. “Lo dico da coordinatore regionale del partito complimentandomi per lo sforzo unitario. In tutta Italia esiste un solo leader che è Giorgia Meloni, le visioni cabarettistiche di divisioni non ci appartengono. Agostinacchio e Pepe siete rappresentanti istituzionali di una destra popolare e sociale. An ha rappresentato una stagione di governo di persone perbene in Puglia. Punteremo sul movimento giovanile, lo spirito giovanile resta sempre forte in Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni viene da quella storia”.