Rigettata la richiesta della difesa di nominare un interprete a Taulant Malaj ed ammesse tutte le costituzioni delle parti civili: questo il sunto della lunghissima udienza tenutasi stamattina dinanzi al gip del Tribunale di Foggia, dove erano presenti la moglie dell’omicida e i parenti quest’ultimo, e relativa al processo in cui l’albanese deve difendersi dall’accusa di aver ucciso con numerose coltellate, il 7 maggio scorso, Massimo De Santis, il 51enne titolare del ‘Bar Jolly’ di Torremaggiore, e Jessica Malaj, figlia sedicenne di Taulant, accoltellata più volte a morte mentre tentava di difendere la madre dalla furia omicida del padre, nonché di aver tentato di uccidere, ferendola con numerose coltellate, anche la moglie Tefta davanti al figlio minore di soli 5 anni.
Il gip Mannini del Tribunale di Foggia ha rigettato la richiesta di nomina di un interprete presentata dai difensori dell’imputato, gli avvocati Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, rilevando che Malaj comprende bene la lingua italiana anche perché è in Italia da molti anni. Alla richiesta, infatti, si è fermamente opposto la pm Sabrina Cicala.
Ammesse, poi, le costituzioni di parte civile della moglie dell’imputato, Tefta Malaj (anche in qualità di esercente la potestà genitoriale sul figlio minore), unica sopravvissuta alla mattanza, difesa dall’avvocato Roberto de Rossi, quella di tutti i familiari di Massimo De Santis, assistiti dall’avvocato Matteo Tenace, e della Cooperativa Sociale “Il Filo di Arianna”, rappresentata dall’avvocato Anna Grasso.
I difensori dell’uomo hanno, poi, insistito nella richiesta di procedere con le forme del giudizio abbreviato, sollevando una questione di legittimità costituzionale di alcune norme processuali e sostanziali. Il gip del Tribunale di Foggia, dopo ore di udienza, si è riservato su queste ultime richieste ed ha rinviato il processo all’udienza del 16 febbraio prossimo proprio per sciogliere la riserva.
Il terribile fatto di sangue, avvenuto il 7 maggio scorso, ha sconvolto l’intera provincia di Foggia. Ad armare la mano dell’uomo sarebbe stata la gelosia: il primo a cadere sotto i colpi dei fendenti è stato il 51enne Massimo De Santis, commerciante incensurato del posto. L’uomo, che abita nella stessa palazzina, è stato colpito nell’androne del palazzo con numerose coltellate in varie parti del corpo, tra cui la gola, ed è morto dissanguato.
A quel punto, Malaj avrebbe raggiunto la moglie in casa colpendo anche lei ripetutamente con diverse coltellate, ma, in difesa della donna, salvandola, sarebbe intervenuta la figlia della coppia, Jessica – studentessa di appena 16 anni – anche lei colpita più volte con il coltello dal padre, causandone la morte durante il trasporto in ospedale. A tutta la drammatica scena ha assistito il figlio minore della coppia, di soli 5 anni, tuttora sotto shock.