Non un cartello elettorale, ma una coalizione che sappia fare della partecipazione del basso il proprio punto di forza. È stata presentata ieri ufficialmente a Manfredonia nella sede di Via delle Antiche Mura la coalizione “Manfredonia 2024” che è composta da 6 liste potenziali e da altrettante anime politiche, tutte esterne ai partiti tradizionali e ai movimenti verticistici.
Non è solo civismo, Manfredonia 2024 ha un forte radicamento nella città del Golfo. Ecco i profili dei rappresentanti delle varie forze. Per Forza Manfredonia il giovanissimo Giuseppe Basta, laureato in giurisprudenza, praticante avvocato. È il coordinatore della Lista “Forza Manfredonia”, che sarà una delle nuove formazioni politiche che si presenterà alle amministrative di quest’anno.
Libero Palumbo rappresenta Città Protagonista. Responsabile provinciale del sindacato Unsic, Palumbo è un ex consigliere comunale e assessore uscente al personale e agli affari Generali. Insieme ad altri amici ha fondato nel 2017 il movimento civico “Città Protagonista” di cui è il coordinatore.
Cristiano Romani è nella coalizione con Manfredonia al Centro. Avvocato civilista, in passato ha guidato la coalizione del centrodestra a Manfredonia. Ha sfidato Angelo Riccardi alle amministrative 2015 portando oltre cinquemilacinquecento voti alla coalizione. Da non dimenticare che quella esperienza amministrativa è stata interrotta anche a causa dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Dopo una breve parentesi con la Lega alle elezioni regionali del 2020, sfiorando i duemila voti, torna sulla scena politica con un nuovo movimento.
Frontman per ora della coalizione è Gaetano Brigida di Azione, fisioterapista e commissario cittadino di Azione Manfredonia. Già candidato consigliere nella compagine di Azione che alle scorse Amministrative si è presentata da sola ottenendo un risultato lodevole pari al 5.13% dei consensi. Promotore della coalizione “Manfredonia 2024”.
Pietro Frattaruolo ha portato nella coalizione la storia dei Liberaldemocratici Italiani. Funzionario della pubblica amministrazione con una lunga esperienza politica e sindacale. Consigliere comunale dall’85 all’89, consigliere della Comunità Montana del Gargano, capogruppo del Partito Socialista. Tutt’ora impegnato nel settore del sindacalismo sanitario. È il coordinatore del circolo dei Liberaldemocratici italiani di Manfreodonia.
Con Italia Viva ci sono Nino Palumbo e Francesca Troiano. Il primo con una lunga esperienza politica, già nei comitati a sostegno di Romano Prodi, poi con “I Democratici” fino alla costituzione a Manfredonia del partito della Margherita. Con il Partito Democratico fino alla segreteria Renzi di cui ha seguito il percorso politico entrando in Italia Viva, di cui è coordinatore cittadino in attesa di un nuovo Congresso. Molti gli incarichi pubblici, compresi Comitati del Carnevale Dauno e delle feste patronali.
Francesca Troiano, psicologa e psicoterapeuta, è stata eletta deputata della Repubblica alle elezioni politiche del 2018 per il Movimento 5 Stelle. È stata componente della XII commissione Affari sociali. Il 15 aprile del 2022 ha prima aderito al gruppo Misto alla Camera per poi confluire, a giugno dello stesso anno, in Italia Viva. Nel partito di Matteo Renzi è componente dell’assemblea nazionale, è vicepresidente provinciale e fa parte della cabina di regia regionale.
Ebbene, ieri non c’è stata ancora la presentazione del candidato sindaco, sebbene in molti puntino sul giovane Basta. Il metodo viene prima per Manfredonia 2024, che dal basso ha l’ambizione di allargare l’attuale rassemblement. Negli schieramenti tradizionali c’è ancora molta indecisione. Spaccatissimo il centrodestra che vive ancora il fallimento della scorsa amministrazione. Nel campo largo progressista, dove il clima è più che buono, non si riesce a trovare il profilo capace di entusiasmare davvero l’elettorato. Nessuno degli attuali nomi sul tavolo, dalla dem Castigliego al pentastellato Fatone, passando per la dipendente Asl, giornalista ed emilianista Maria Teresa Valente ha ottenuto ancora il placet. Tutti sono stati dei grandi oppositori, ma potrebbero davvero federare il centrosinistra? Altri nomi, spendibili, come quello di Maria Grazia Campo o Michele Bordo trovano delle resistenze.
Ecco perché il terzo polo di Manfredonia 2024 potrebbe anche innescare un cambiamento, sebbene qualcuno da Bari consideri i 6 simboli delle sigle non in grado di creare altrettante liste elettorali.
“Vogliamo essere una coalizione capace di vincere, di amministrare, attraverso un progetto a lungo termine”, ha detto Basta.
“Credo che le donne devono avere uno spazio fondamentale per fare la differenza. Le donne sono creative, l’approccio al femminile deve essere centrale, non come quote rosa, ma con le competenze”, è il pensiero di Troiano.