Una vera e propria azienda sociale, quella che si è venuta a creare a Monteleone di Puglia dove grazie a diversi progetti di integrazione come “Mens sana in corpore sano”, che ha ulteriormente rafforzato il modello di accoglienza integrata e diffusa dei migranti che il Comune di Monteleone porta avanti già da diversi anni e, di conseguenza, la qualità della vita di tutta la comunità locale. Oggi il piccolo comune foggiano ospita 150 migranti ordinari provenienti da Africa e Ucraina, e 100 minori non accompagnati giunti soprattutto dai paesi africani ma anche da Bangladesh e Pakistan. Ragazzi arrivati in condizioni difficili e precarie e che grazie allo spirito di accoglienza adottato dalla comunità locale, hanno trovato lavoro e sistemazione stabile. “Qui ci troviamo bene, la gente ci vuole bene, la domenica e durante le feste ci ospita a pranzo insieme alle proprie famiglie. Vogliamo restare a Monteleone per sempre”.
Intanto è giunto al termine anche il progetto “Mens sana in corpore sano” finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del PON Legalità 2014-2020. “Un ulteriore tassello – ha affermato il sindaco Giovanni Campese – nel percorso pluriennale che il Comune ha intrapreso di trasformare il Borgo in una comunità accogliente e inclusiva, supportato dalla visione di inclusione ed apertura che ha fatto di Monteleone di Puglia il “Borgo dell’Accoglienza, della Pace e della NonViolenza”.
Nel frattempo sono stati inaugurati il Centro di informatica con il laboratorio audio-video; un campetto di calcio a 5, una palestra attrezzata, una piastra polivalente con campi di basket e volley. E per portare avanti questi progetti di integrazione, hanno trovato lavoro ben 84 ragazzi, quasi tutti laureati. La risposta a quanti criticano l’arrivo in Italia di migranti arriva da una piccola località della provincia di Foggia.