La provincia di Foggia porta a casa altri due importanti presìdi Slow Food. Dopo il caciocavallo podolico, la capra garganica, gli agrumi del Gargano, il pane di Monte, le anguille di Lesina, le fave di Carpino, ecco il suino nero dei Monti Dauni e la Pecora Gentile di Puglia. Oltre le aspettative i risultati del secondo step di “Presidiamo la Puglia”, illustrati questa mattina a Bari, nella sala conferenze del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia. Sette nuovi Presìdi che rappresentano la Puglia, da nord a sud, con il Gargano e i Monti Dauni in prima linea che portano a casa due importanti presidi come il Suino Nero e la Pecora Gentile di Puglia. Il progetto è volto alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari e realizzato nell’ambito delle attività del programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare, promosso dalla Sezione Coordinamento Servizi Territoriali del Dipartimento Agricoltura.
La sinergia fra Regione Puglia Assessorato alle Politiche Agricole e Slow Food Puglia ha portato all’istituzione di nuovi Presìdi che insieme ai cinque “nuovi nati” nella prima fase che si è conclusa esattamente un anno fa, porta a 12 i nuovi Presìdi Slow Food in Puglia in due anni. Un risultato numericamente e qualitativamente importante se si considera che il Presidio è il frutto di un’azione volta a tutelare le piccole produzioni di qualità e a rendere protagonisti dei territori di appartenenza i contadini, gli allevatori e i pescatori locali. Hanno partecipato ai lavori l’assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, il presidente di Slow Food Puglia, Marcello Longo, i referenti e i produttori dei Presìdi di nuova istituzione, molti dei quali giunti dal Foggiano.
Pecora Gentile di Puglia: ovina autoctona appartenente alla specie Ovis aries. La zona di allevamento ricade nella parte settentrionale della regione Puglia, soprattutto in provincia di Foggia e nelle regioni limitrofe storicamente interessate alla transumanza. Ha origine nella provincia di Foggia, area compresa tra il fiume Fortore, il fiume Ofanto, il Gargano e l’Appennino Dauno. Nota per la finezza della sua lana, la razza è apprezzata per la sua resistenza alle malattie e per la capacità di adattamento a condizioni climatiche semi aride della Puglia.
Suino nero: la zona di allevamento ricade nell’intero territorio della regione Puglia, con diffusione particolare nell’area della Capitanata e dei Monti Dauni. La storia di questa razza è legata alle vicende storiche e pastorali dell’Italia appenninica. Questi esemplari, allevati prevalentemente allo stato brado, si sono adattati alle aree ricche di boschi in cui ghiande, castagne, tuberi e radici rappresentavano una importante fonte nutritiva.