Avviso di conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia per Anna Moretti, 44enne figlia del boss Rocco Moretti detto “Il porco”, capomafia foggiano e nome storico della criminalità organizzata da anni in cella così come il primo genito Pasquale detto “Il porchetto”.
In queste ore la donna è stata raggiunta da un provvedimento della Dda de L’Aquila (pm Gallo) riguardante 27 persone accusate a vario titolo di aver agevolato la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza della “Società Foggiana” che aveva avviato una serie di affari illeciti tra Pescara e Montesilvano. Tra gli indagati altri foggiani ma anche alcuni noti affiliati di San Severo.
L’organizzazione avrebbe eluso le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali attribuendo quote societarie di alcune aziende ad autentiche “teste di legno”.
Inoltre, il sodalizio avrebbe tenuto sotto scacco tre imprenditori della ristorazione ai quali erano stati erogati prestiti per 100mila euro chiedendo poi in cambio il denaro maggiorato di interessi e altri vantaggi usurari tra cui persino la cessione di un appartamento nella centralissima via Regina Elena di Pescara del valore di 300mila euro con applicazione di un tasso usurario pari ad oltre il 453,46% su base annua. Tra i più attivi Angelo Bonsanto, presunto killer del clan, attualmente a processo per un omicidio di mafia garganica.
Così le vittime in alcuni messaggi: “Ma questo qua proprio lo dovevi pagà frà… Proprio lu peggio cristiane sopra alla faccia della terra! Lu pegge! Non stiamo parlando tra cristiani che tengono un cervello, stiamo parlando con un animale. Frà è proprio i cani… i peggio cani che esistono sopra alla faccia della terra. Ma è pazzo… sai che è… è uno ignorante che proprio non capisce… ha problemi mentali proprio… Questo è uno di quelli che avanzava… non lui… un amico suo… 18mila euro da Nazario… mo che è sparito… sai che ha fatto? Non si è scombinato per niente… è andato a casa del fratello e gli ha detto ‘puoi scendere un attimo?’. L’ha chiuso dentro al cofano, l’ha portato in campagna e si è fatto mandare i soldi da Nazario… non erano cazzi suoi… pensa un po’!? Che persona è questo qua! Il più pericoloso che sta a San… no a San… nella provincia di Foggia. Il più pericoloso!”.
Nel mirino del clan anche un imprenditore che rivendeva veicoli sottoposto a usura dopo un prestito di 300mila euro. Anna Moretti ed altri avrebbero preteso interessi pari anche al 200% e da ultimo la restituzione di circa un milione di euro in parte effettivamente corrisposti dalla vittima in contanti, assegni, cambiali, bonifico e attraverso consegne di autovetture.
In un altro caso, Anna Moretti si sarebbe infuriata per alcuni pagamenti non ricevuti. “Buongiorno…. comunque di serietà zero! Cioè mi avete fatto venire fin qua a Pescara lu cristiane non se fatte truvà! Va bene così, lasciamo il mondo come sta… mè me la sbrigo diversamente! Accuminze ad accucchià i solde pì l’avvucate, eh? Che io sfunne ‘u cancille e trase e mi venghe a piglià… ‘u furgone… riferite questo pure a vostro marito…”. E ancora: “Mi avete fatto fare Foggia-Pescara a vuoto perché è umanamente impossibile che tu non sai un cazzo… Diccill ca quande lu vide i spacche i corne hai capito o no? No che si mette isse la fasce ‘n fronte”.
Una donna vittima di tentata estorsione sarebbe stata anche schiaffeggiata da un indagato, Angelo Falcone, con conseguente trauma facciale e lesioni alla spalla sinistra.
Il clan avrebbe piazzato sul mercato circa mille paia di occhiali di brand griffati come Gucci, Dior, Dsquared e molti altri rubati il 9 gennaio 2020 nel negozio “Ottica del Teatro” di via Solis a San Severo.
Il clan controllava, inoltre, una società “Compro Auto e Moto” impartendo le direttive imprenditoriali all’amministratore della società che era costretto a lasciare ai Moretti i ricavi delle vendite. Alcuni veicoli erano inoltre “a disposizione della mafia foggiana – si legge nelle carte dell’inchiesta -: tra questi una Bmw M6 rivenduta da Angelo Falcone per 70mila euro, una Ferrari California, una Audi RS6 e una Audi S1 riconducibile alla figura apicale dell’associazione di tipo mafioso Anna Rita Moretti“.
Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti e chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio. Il provvedimento riguarda Denis Barbieri, Raffaele Bonaventura, Anna Boniello, Angelo Bonsanto, Vincenzo Capobianco detto “Pipino”, Luciano Clema, Raffaele Colanero, Federico Colapietra, Antonio De Marco, Simona Dell’Oglio, Ernesto Moreno Di Matteo, Francesco Paolo D’Aloia, Christian Di Tella, Angelo Falcone, Michelangelo Falcone, Leonardo Mainiero, Alessandro Marasco, Giovanni Marasco, Anna Moretti, Cesare Pallotta, Stefania Pennoni, Lisa Pepi, Paolo Pepi, Giovanni Putignano detto “Casper”, Alessandro Rossoni, Luciano Russo e Simone Toro.