Svelato l’arcano: “Tu scendi dalle Stelle”, la nenia natalizia più famosa al mondo, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori l’ha composta nella grotta del Santuario della Consolazione in Deliceto. La conferma di quanto era già risaputo arriva dall’ultimo studio effettuato da Giovanni Bosco Maria Cavalletti, attraverso il suo ultimo libro dal titolo “A Deliceto come a Betlemme”, presentato alla stampa proprio nel suggestivo convento. “Da tempo – afferma l’autore – si dibatte sul dove e sul quando Sant’Alfonso Maria de’ Liguori abbia composto la celebre pastorale. Il padre redentorista Celestino Berruti, attingendo, forse, a una testimonianza resa al processo di beatificazione del Santo napoletano, nel 1857 indicò la città di Nola quale sua patria.
Nel 1933 il suo confratello Oreste Gregorio, inserendo la notizia nel suo Canzoniere alfonsiano, diede definitivamente l’avvio al ribaltamento della più antica tradizione che designava, invece, Deliceto quale culla della melodia. Da allora, al di là di sterili schieramenti campanilistici, alcuno studio, fino ad oggi, aveva mai analizzato il tema dal punto di vista storico-scientifico e i risultati di tale indagine, che per la prima volta in questo libro vengono pubblicati, svelano l’arcano: non fu Nola la sua patria, ma Deliceto; non nacque nel1754, ma nel 1744”. Un libro di poco più di 100 pagine che ricostruisce pezzi di storia datata 1744 e ambientata a Deliceto nella grotta del Beato Felice da Corsano.
“Oggi – spiega il sindaco, Pasquale Bizzarro – scriviamo un’importante pagina di storia e di rinascita culturale per Deliceto”. “Un progetto – aggiunge l’assessora Adriana Natale – che va ben oltre le tradizioni e che proietta il nostro comune al centro di una più ampia offerta culturale e turistica”. Deliceto, la Betlemme d’occidente. Le due città lo scorso 2022 hanno avviato l’iter per sancire un gemellaggio proprio nel segno di S. Alfonso. “C’è un forte legame tra i due luoghi sacri – afferma il rettore del santuario Padre Luca Preziosi. E la visita qui a Deliceto del sindaco di Betlemme, Hanna Anania, ne è la testimonianza più diretta”.