Lo spopolamento è il tema dei temi dei piccoli comuni della dorsale appenninica dove insistono diversi paesi dei Monti Dauni. Ogni tanto ci si ricorda del problema e si organizza un convegno, come quello che la sindaca di Roseto Valfortore ha organizzato invitando sindaci e rappresentanti istituzionali.
All’appello hanno risposto bene dal Molise e dal Beneventano, territori confinanti con la provincia di Foggia. Dei comuni dauni, solo Castelluccio Valmaggiore, Carlantino e Pietramontecorvino, oltre a Roseto. Addirittura dal Barese con Cellamare e dalla Calabria con Roseto Capospulico rappresentato dalla sindaca Rosanna Mazzia nel ruolo anche di presidente nazionale di Borghi Autentici.
“Il tema è importante e va affrontato con serietà – ha ribadito Lucilla Parisi -, ma purtroppo dalla nostra provincia in pochi hanno deciso di partecipare per un sano e puro confronto. Qui ci sentiamo abbandonati dallo Stato, ci stanno privando di tutti i servizi basilari da quelli socio sanitari a quelli didattici, ai trasporti e infrastrutture. È il governo centrale che deve pensare ai piccoli comuni. Come? Con interventi strutturali adeguati allo sviluppo di queste aree”.
I problemi del Foggiano sono gli stessi del Molise e della Campania. “Subiamo lo spopolamento – aggiunge Daniela Valente sindaca del più piccolo comune molisano di Campochiaro -, perchè senza i servizi essenziali la gente fugge. C’è poca attenzione dal governo centrale”. “L’unico modo per superare queste difficoltà è credere bene nella strategia delle aree interne”. “Guai a mollare – spiega Pasquale Marchese sindaco di Castelluccio Valmaggiore -, anzi dobbiamo fare rete anche con le altre aree interne dell’Appennino, e soprattutto superiamo i campanilismi. Le criticità? Tante, ultimamente anche la sicurezza viene a mancare in questi piccoli borghi. Ma ci sono tante potenzialità per risollevarci”. La pensano alla stessa maniera anche il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia e il rappresentante di Pietramontecorvno, Lorenzo Piacquadio.