Un presunto giro di tangenti per il pagamento delle fatture si sarebbe consumato all’Asl di Foggia. Stando alle carte dell’indagine “Ossigeno”, nell’azienda sanitaria locale si sarebbero verificati accordi corruttivi che avrebbero visto protagonisti l’imprenditore Antonio Di Carlo e due funzionari. Al centro del filone d’indagine stralciato dal lavoro degli inquirenti sugli appalti per il dissesto idrogeologico, il sistema di pagamento delle fatture della Rsa “Il Girasole” di Bovino, gestita da una società dei Di Carlo (Antonio e la figlia Carmelisa).
Dal lavoro della Guardia di finanzia emergerebbero “indizi di rapporti corruttivi con funzionari dell’Asl di Foggia (Ettore Magaldi e Leonardo Trivisano) nella gestione della struttura dei Monti Dauni gestita dalla Ecoservice Srl”, richiedendo tuttavia “ulteriori approfondimenti per ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza”.
Del resto, il fascicolo inviato a Foggia – la pm Anna Landi valuterà il peso delle prove raccolte – sarebbe stato importante per confermare l’esigenza della custodia cautelare.
“Le misure – è riportato nell’ordinanza – appaiono idonee ad evitare la commissione di fatti analoghi a quelli per cui si procede, perché dalle indagini emerge il concreto rischio che gli stessi continuino ad operare con modalità illecite anche per interposta persona. Già Di Carlo operava senza cariche formali nelle imprese a lui riconducibili, pur essendo in concreto il dominus assoluto”.
Peraltro, “dopo la perquisizione nei loro confronti (e la conseguente discovery sull’esistenza dell’indagine)”, la Gdf ha segnalato che “entrambi gli indagati hanno dismesso formalmente ogni carica societaria, così come hanno ceduto tutte le partecipazioni in favore degli stretti congiunti”.
“Tonì aggiusta le carte”
Il contesto è una Rsa di Bovino, la “Girasole”, gestita da una società riconducibile alla famiglia Di Carlo. Magaldi è accusato di aver preso denaro dopo aver rivelato a Di Carlo una imminente “visita” da parte dei Nas, come ricostruito dalla Gazzetta del Mezzogiorno, a seguito del decesso di otto persone nella struttura sanitaria durante l’emergenza covid. Lo testimonierebbero i colloqui registrati nell’auto dell’imprenditore, a maggio 2020: “Tonì aggiustate le carte – dice Magaldi in un’intercettazione riportata dalla testata barese -. Io penso che domani, domani forse, ma mettete in preventivo che arriveranno. Quindi aggiustate le carte da un punto di vista sanitario. Sono stato chiaro? Sta in mano a chi deve stare, io voglio sapere, punto e basta! Tonì io non ti ho detto niente però aggiusta le carte sanitarie con Leonardo”. La registrazione del colloquio si chiude con un fruscio di carte: “Portati questi qua”, dice Di Carlo a Magaldi che risponde “Vabbè…”.
La nota dell’Asl di Foggia
In merito alla vicenda relativa ad un filone della “indagine sugli appalti del dissesto idrogeologico” divulgata a mezzo stampa in data odierna, la Asl Foggia precisa quanto segue. “L’inchiesta, disposta dalla Procura di Bari, ha ipotizzato possibili rapporti corruttivi tra un imprenditore e due ex funzionari della Asl di Foggia. Si evidenzia che entrambi non sono più in servizio presso l’Azienda Sanitaria di Capitanata. L’Asl Foggia, fiduciosa nel lavoro svolto dagli organi competenti, resta a disposizione della Magistratura”.
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