Il “Lupin” foggiano Olinto Bonalumi latitante da quasi tre anni. È lui uno dei nomi più altisonanti tra i massimi ricercati dalle forze dell’ordine per la provincia di Foggia. L’uomo è un fantasma dal 16 gennaio 2021 quando sfuggì ad un’ordine di carcerazione per cumulo pene. Bonalumi deve scontare 13 anni e 4 mesi di carcere per vari reati: il furto da 5 milioni al caveau “Np Service” di Foggia risalente all’ormai lontano 2009, 2 anni e 10 mesi per corruzione e tentata concussione nell’ambito del progetto – poi saltato – di un furto alla Banca d’Italia di Ancona e 7 anni per l’assalto ad un blindato sulla A14 a Porto Sant’Elpidio del 1995.
Nel frattempo, a settembre scorso, il latitante è stato condannato in primo grado, dopo l’interminabile processo “Goldfinger”, a 13 anni di carcere per il colpo da film all’ex Banco di Napoli di Piazza Puglia a Foggia, oggi Intesa San Paolo. Secondo l’accusa, Bonalumi fu la mente dell’organizzazione che contava anche romani, marchigiani e torinesi.
Bonalumi, ritenuto tra i responsabili del furto in banca e di quello fallito nelle gioiellerie, è stato invece assolto dall’accusa di associazione per delinquere.
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