La provincia di Foggia, con il Gargano e i Monti Dauni, detiene la maggiore superficie boschiva di tutta la Puglia, ma fino a qualche anno fa, boschi e foreste venivano visti come problema. Oggi finalmente qualcuno, anche dalle nostre parti ha capito che il bosco può rappresentare una risorsa. Nonostante tutto in Puglia manca la cultura forestale e la pianificazione è pari a zero. Confcooperative Foggia, con il responsabile nazionale del settore Foreste, Mario De Angelis, ha organizzato a Biccari un incontro con esperti e studiosi per cercare di avviare una vera e propria filiera del bosco attraverso un “Living lab”.
“Vero, si usa poco la filiera del legno. Ed è per questo che siamo qui per dare il giusto valore al bosco perchè dai nostri boschi non si produce solo legna e legname, ma molto di più, basti pensare all’aspetto turistico. Qui a Biccari, sulla montagna siamo riusciti a passare da 1000 a 40mila presenze annue grazie alle iniziative avviate tra il Parco avventura, il lago Pescara e il Monte Cornacchia. Senza parlare dei progetti di inclusione sociale. Le regioni dovrebbero investire di più sul settore forestale, altrimenti ci troveremo con meno imprese boschive e di conseguenza senza manodopera. Solo gestendo bene i nostri boschi possiamo evitare fenomeni estremi come alluvioni e dissesto idrogeologico. Una risorsa, il bosco, che se utilizzata al meglio può anche frenare le emergenze ambientali”. Infatti, grazie alla tutela di boschi e foreste si può fronteggiare lo scottante tema dei cambiamenti climatici.
“Il bosco – aggiunge Giovanni Sanesi dell’Università di Bari – è un serbatoio di anidride carbonica che viene immagazzinata per lungo tempo mitigando le grosse ondate di calore che purtroppo si fanno sempre più frequenti. Soprattutto qui da noi in Puglia, avere boschi significa salvaguardare la qualità della vita”.
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