Salta anche il vicesindaco Giuseppe Basta. È spaccatura totale tra il primo cittadino di Manfredonia, Gianni Rotice e Forza Italia, il partito che lo portò alla vittoria elettorale nel 2021.
“Rispetto a quanto accaduto qualche mese fa, il mio senso di responsabilità e per rispetto nei confronti di chi, nonostante tutto, continua a lavorare a spron battuto per la comunità sipontina, non cederò all’imposizione di una pseudo crisi utile solo all’ottenimento e spostamento di ulteriori deleghe assessorili” – commenta Rotice. Uno spostamento, o forse un rimpasto, più che altro dovuto all’incapacità dei suoi attuali assessori.
Ma lui insiste e manda via anche il suo vice: “Alla luce di questo fosco e spiacevole quadro che non permette all’amministrazione comunale di poter operare in un clima sereno e proficuo nell’interesse dei cittadini portando avanti il programma di governo, mi vedo costretto alla revoca delle deleghe all’assessore Giuseppe Basta ed alla consigliera Liliana Rinaldi, come punto di partenza di una seria riflessione ampia, traversale e collettiva sul futuro che questa città merita. Le porte del sindaco sono state sempre aperte a chi vuole il bene di Manfredonia e saranno sempre chiuse a chi vuol dare la precedenza ad interessi”. A dirlo è proprio il sindaco-imprenditore che da mesi è sotto accusa per il suo conflitto d’interessi.
Il caos sipontino è esploso totalmente dopo le dimissioni dell’assessore Libero Palumbo e la conseguente richiesta di verifica politica di quattro consiglieri comunali di Forza Italia, il partito che proprio ieri ha visto l’addio di Antonio Vitulano (assessore) e Francesco Riganti, fedelissimo del deputato Gatta.
Forza Italia sempre più a pezzi, al centro delle cronache anche per l’incontro tra uno dei suoi membri principali, Michelangelo Basta, padre dell’ormai ex vicesindaco Giuseppe, con il boss mafioso Pasquale Ricucci detto “Fic secc”. Basta è un uomo che ha sempre contato nelle dinamiche politiche manfredoniane, da tempo nel direttivo del partito, con un ruolo di rilievo anche nel “dietro le quinte” di questa amministrazione. Ma ora qualcosa si è rotto. (In foto, Giuseppe e Michelangelo Basta con Rotice)