“Narra una leggenda che un gruppo di esploratori, proveniente da un ex borgo agricolo ora diventato città dei Murales, sia giunto a Guimaraes, dopo essere già stato nei Paesi Bassi e in Spagna, per effettuare una visita di studio sugli usi e costumi della comunità locale. La ricerca si basava fondamentalmente sulla convinzione che la cosiddetta ‘Arte Urbana” o ‘Street Art’ potesse far parte dei processi europei di ‘inclusione e sviluppo territoriale’. In pratica la città di Stornara e il Festival di Street Art ‘Stramurales’ conquistano l’Europa, esportando il modello di sviluppo basato sull’arte e la cultura ed importando le buone prassi messe in campo dagli altri Paesi europei partecipanti al progetto”. Lo afferma il sociologo Luigi Filannino.
“La delegazione stornarese, che ha visitato Guimaraes, è altamente qualificata, in quanto costituita da alcuni dirigenti di Stornara Life, dal Sindaco del Comune di Stornara e dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo ‘Giovanni Paolo I’ – prosegue Filannino -. Una delegazione così composta sta a dimostrare che i processi di inclusione e sviluppo territoriale non possono fare a meno, come in questo caso, di una sinergia e di una stretta collaborazione tra le Istituzioni (Comune, Scuola) e le associazioni che hanno come finalità quella di trasformare il volto della città e lo stesso destino di tutta la comunità stornarese attraverso l’Arte e la Cultura.
L’accoglienza ricevuta è certamente stata superiore ad ogni aspettativa, anche la più rosea. I rappresentanti della Desincoop portoghese, partner del progetto ‘Urban Art’, sono stati a disposizione della delegazione italiana 24 ore al giorno ed hanno dimostrato, con la loro passione e il loro entusiasmo, quanto sia facile, se esiste veramente la volontà individuale e collettiva di partecipare a processi di cambiamento, stabilire contatti con persone di altri Paesi europei e condividere idee e progetti.
Dopo aver visitato a Guimaraes, la città che ha dato origine al Portogallo ed è stata anche Capitale Europea della Cultura, tutto ciò che è stato creato dalla comunità locale, come il CyberCentro, il CIAJG (Centro International das Artes Josè de Guimaraes), l’incubatore di imprese, la realtà imprenditoriale nel campo della comunicazione Freepass, il parco archeologico Montanha da Pehna, e il CAAA (Centro para os Assuntos da Arte e da Arquitetura), ci siamo resi conto che lo sviluppo di Guimaraes può rappresentare sicuramente un modello da seguire ed imitare anche dalla comunità stornarese.
L’idea di fondo è che lo sviluppo di una città può essere attuato solo se partecipa attivamente tutta la comunità e non si lascia ad uno solo o a poche persone la responsabilità o il peso di dovere pensare a tutto e realizzare tutto. Quando ognuno fa la sua parte, utilizzando la propria creatività e mettendo in campo tutta la sua passione, l’intera comunità cresce e cambia il proprio destino collettivo.
Ma l’ultima lezione è stata quella più importante. Guimaraes ha potuto raggiungere tutti quei risultati di eccellenza ed ha potuto realizzare tutte quelle infrastrutture legate a doppio filo alla Cultura e all’Arte perché un giorno l’amministrazione comunale decise, partendo dall’esistente, di disegnare una nuova città attraverso un piano di sviluppo che prevedeva la rigenerazione urbana di tutta la città. Quel piano è riuscito ed ha portato Guimaraes a diventare Capitale Europea della Cultura. Per tornare alle metafore dantesche, Guimaraes è andata in Paradiso perché ha creduto nel suo sogno ed è stata opportunamente guidata da un’amministrazione lungimirante e sognatrice. Riusciranno i nostri eroi stornaresi a fare altrettanto? E soprattutto riusciranno i nostri esploratori a trasformare la leggenda in mito? Ai posteri l’ardua sentenza”.