Lo scandalo degli abusi edilizi a Siponto travolge l’amministratore comunale di Manfredonia targata Gianni Rotice. Come pubblicato ieri da l’Immediato, il sindaco stesso è proprietario di un manufatto abusivo sul quale ha taciuto nonostante il caso di Lucia Trigiani svelato settimane fa dalla trasmissione di Rete 4, “Fuori dal Coro”. Trigiani, assessora ai Lavori Pubblici, si è dimessa proprio perché sorpresa in un’abitazione abusiva nei poderi di Siponto. “Io però non abito qui”, l’imbarazzante risposta di Trigiani all’inviato di Mediaset. Sulla stessa linea il sindaco Rotice che ieri ha pubblicato un post contro l’Immediato farfugliando motivazioni sconclusionate, nervose e confuse: “Non è l’abitazione in cui risiedo; è un bene di famiglia ereditato e non utilizzato, rispetto al quale è stata presentata istanza ad un ‘Avviso Pubblico per la legittimazione delle occupazioni di demanio’ della Regione Puglia del 2018, rispetto al quale sono giunte n.60 istanze per l’area di Siponto”.
Nel tentativo di delegittimare la nostra testata, Rotice – che tra l’altro è anche ingegnere e costruttore edile – ha fatto pesanti allusioni su presunti informatori oscuri, forse perché poco abituato ai giornalisti che danno le notizie. E un sindaco proprietario di una casa abusiva è senz’altro una notizia, soprattutto in un Comune che è stato sciolto per mafia anche per via degli abusivismi in città. Ma Rotice prova a sviare le attenzioni ed insieme alla sua consigliera di maggioranza, Mary Fabrizio, ha tirato fuori, sui social, proprio ieri, un decreto penale di condanna a carico de l’Immediato, ignorando totalmente le basi della procedura penale. Piuttosto ci sarebbe da farsi due domande sulle autorizzazioni paesaggistiche relative al ristorante della Fabrizio sul porto turistico di Manfredonia. Ma ce ne occuperemo più in là.

Nel frattempo, la casa abusiva di Rotice, sulla quale si attende un intervento massiccio di forze dell’ordine e Prefettura di Foggia, è stata oggetto di un recente comunicato dei consiglieri di minoranza Massimo Ciuffreda e Mariarita Valentino (Pd), Raffaele Fatone e Gianluca Totaro (M5S), Giulia Fresca (Manfredonia Nuova), Michele Iacoviello e Gaetano Prencipe (Molo21), Francesco Schiavone (Progetto Popolare) e Maria Teresa Valente (CON Manfredonia): “Esprimiamo sgomento e profonda preoccupazione in merito alle accuse di abusi edilizi rivolte al sindaco Gianni Rotice e chiediamo che egli faccia piena luce sull’ennesima vicenda che lo coinvolge direttamente”.
Poi continuano: “In realtà, le dichiarazioni contenute nel comunicato diramato dal sindaco su facebook in risposta al quotidiano on-line l’Immediato che ha dato la notizia, riguardano solamente la richiesta a suo nome di affrancazione dagli usi civici e di legittimazione del terreno su cui insiste la villa, ma omettono ogni riferimento alla questione degli abusi edilizi che sarebbero presenti, così sollevando tra i cittadini interrogativi più che legittimi. È quindi di vitale importanza che siano fornite tutte le informazioni a riguardo, a partire da provvedimenti comunali che pongono l’obbligo a suo carico di abbattere tali abusi edilizi contestati perché in violazione delle norme vigenti in materia. Inoltre, riteniamo che, nel caso in cui risultasse confermato tale obbligo, Rotice dovrebbe dimettersi immediatamente perché ha sottaciuto tale causa di incompatibilità e perché, come sindaco, ha la responsabilità in questo settore di far applicare le leggi, e quindi di dare per primo il buon esempio. Pertanto, invitiamo il sindaco Gianni Rotice a fornire subito risposte chiare ed esaustive e a trarne le dovute conseguenze”.
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