Torna la liquidazione per assessori e consiglieri regionali in Puglia. La casta pugliese ha deciso di reintrodurre il benefit equiparando gli eletti e gli amministratori ai lavoratori pubblici e privati, riallineando la Puglia al resto delle regioni italiane. Solo quattro infatti quelle rimaste senza trattamento di fine rapporto.
L’operazione è alla luce del sole, non vi sarà nessun blitz. Il progetto di legge di recupero della liquidazione ha come primo firmatario il dem Filippo Caracciolo. A seguire il cinque stelle Marco Galante e i civici Mauro Vizzino, Giuseppe Tupputi, Saverio Tammacco e Francesco Lanotte. Il disegno di legge regionale è retroattivo e premierà anche le vecchie consiliature rimaste senza benefit.
Chi ha fatto una legislatura porterà a casa 26.200 euro, 53.200 per chi ha due consiliature come tutti i grillini col limite del doppio mandato e ben 78.600 euro per chi come Giannicola De Leonardis è alla terza presenza in Consiglio regionale. La misura costerà per il primo anno 3,7 milioni di euro.
Resta da capire se vorrà essere reintrodotto anche il vecchio numero di seggi. All’indomani delle disposizioni del Governo Monti e della necessità di speding review il consiglio regionale ridusse i suoi eletti da 70 a 50. Resteranno tali?