Nell’ansia di difendere il suo sindaco Gianni Rotice, travolto dall’ennesimo scandalo per via di una casa abusiva a Siponto, la consigliera di maggioranza del Comune di Manfredonia, Mary Fabrizio ha dato notizia, tramite un post Facebook, di un decreto penale di condanna nei confronti de l’Immediato. Al centro della vicenda, la pubblicazione di una foto che ritraeva la consigliera comunale durante un incontro in un locale della città. Nell’immagine comparivano, attorno ad un tavolo, alcuni politici manfredoniani, tra cui appunto Fabrizio, assieme ad un uomo noto alle forze dell’ordine, arrestato nel 2020 e tuttora a processo per narcotraffico. Una circostanza da considerarsi quantomeno inopportuna in un Comune sciolto per mafia nel 2019.
Ciò che probabilmente la consigliera Fabrizio ignora è che al decreto penale di condanna, disposto senza contraddittorio, seguirà opposizione da parte della testata. Ci sarà dunque un processo durante il quale la difesa de l’Immediato dimostrerà la temerarietà della querela presentata dalla Fabrizio, evidenziando la notiziabilità di quanto riportato nell’articolo e la legittimità del lavoro giornalistico svolto, nel pieno rispetto del diritto di cronaca e di critica. La Fabrizio, dunque, dovrà contestualmente rispondere del reato di calunnia.
Come è noto, infatti, il decreto penale di condanna è un istituto – previsto dal codice di procedura penale – emesso in assenza di contradditorio per reati non gravi. Se si accetta la pena contenuta nel decreto penale, non si avrà la possibilità di fare il processo. Questo vuol dire che non sarà possibile produrre prove e citare testimoni per provare la propria innocenza.
Per questo motivo la Legge ha previsto lo strumento dell’opposizione, con la possibilità di scegliere un rito alternativo oppure di andare in dibattimento. Scelta, quest’ultima, de l’Immediato.