Spiava i movimenti della moglie e quelli che riteneva i presunti incontri della donna con l’amante attraverso le telecamere presenti in casa Taulant Malaj, il panettiere di 45 anni che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso la figlia di 16 anni e il 51enne Massimo De Santis, l’uomo che riteneva avesse una relazione con sua moglie, la 39enne Tefta. Sono altri dettagli che emergono dalle confessioni rese dallo stesso assassino davanti ai magistrati. La 16enne è stata uccisa mentre cercava di proteggere sua madre che è rimasta ferita dopo essere stata aggredita dal marito.
L’uomo dopo aver ucciso il presunto amante e la figlia ha registrato un video riprendendo i cadaveri e la moglie. Nel video si chiedeva anche dove fosse l’altro figlio di cinque anni e urlava di non avere ancora finito. Malaj ha raccontato ai magistrati di essere certo che la moglie avesse una relazione extraconiugale che andava avanti da più di un anno e ha detto di aver registrato con il proprio cellulare alcuni incontri tra i due. Ha anche sostenuto che subito dopo essersi reso conto di aver ucciso la figlia e il presunto amante della moglie ha preso in braccio il figlioletto che, durante la furia omicida, si era nascosto dietro al divano. Dopo aver commesso il delitto Malaj ha nascosto l’arma in auto: agli inquirenti avrebbe confidato anche la sua intenzione di voler fuggire e far perdere le sue tracce. (Ansa).
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