Il tribunale di Torino ha assolto in primo grado ”per non aver commesso il fatto” il presidente della Puglia, Michele Emiliano, a processo per presunti finanziamenti illeciti nell’ambito della campagna per le primarie del Pd del 2017. La giudice torinese Alessandra Salvadori ha invece condannato l’imprenditore barese Vito Ladisa e l’ex capo di gabinetto della Regione Claudio Stefanazzi, oggi deputato del Partito democratico, a quattro mesi e 20mila euro di multa. Assolto l’imprenditore foggiano Giacomo Mescia (difeso da Gianluca Ursitti), per il quale erano stati chiesti otto mesi.
Emiliano non era a Torino alla lettura della sentenza, mentre era presente il suo avvocato Gaetano Sassanelli. La decisione è arrivata dopo una breve Camera di consiglio, seguita alle repliche del pm Giovanni Caspani e degli avvocati difensori. Nella scorsa udienza Emiliano aveva fatto lunghe dichiarazioni spontanee per spiegare che in tutte le campagne elettorali “a occuparsi della raccolta per i finanziamenti doveva essere l’associazione Piazze d’Italia”. “Per questo non ho mai incontrato nessuno e negoziato alcunché – ha chiarito -. La separazione fra l’indirizzo politico della campagna e i profili amministrativi fu netta anche in occasione delle Primarie”.
Emiliano: “Grande gioia”
“Sapevo sin dall’inizio di queste indagini durate cinque anni di essere completamente innocente. Il fatto che finalmente oggi lo abbia accertato il giudice mi dà una grande gioia, non tanto per me, ma per tutte le persone che mi vogliono bene e soprattutto per la Puglia che rappresento. Ringrazio il mio avvocato, Gaetano Sassanelli, che in questi lunghi anni mi ha difeso nel processo, in un momento per me di sofferenza patita in silenzio per scelta e per rispetto della Magistratura. Sono certo che anche Claudio Stefanazzi riuscirà a dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti contestati. Bisogna sempre avere fiducia nella giustizia”. È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla sentenza odierna del Tribunale di Torino.
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