A Foggia fa discutere il caso di Francesca, bambina affetta dalla sindrome di Down, esclusa da uno spettacolo di fine anno di una scuola di danza cittadina che la piccola frequentava da tempo. Motivazione? Una vicenda che ha scatenato numerose reazioni soprattutto sui social.
In queste ore un gruppo di genitori di alcuni bambini della scuola di danza hanno divulgato un comunicato stampa: “Ecco spiegato perché quest’anno non abbiamo incrociato il sorriso di Francesca nella sala d’attesa: cambio di turno, cambio di orario, cambio di giorni. E continuavamo a domandarci perché Francesca non avesse ripreso la danza. Era semplicemente stata trasferita in un altro corso. Questa è l’occasione per testimoniare ai suoi genitori il nostro affetto. La foto di Francesca nella sua camera, vestita da ballerina, con le braccia in una delle tipiche mosse imparate dalle nostre bambine commuove e lascia inquieti tutti i genitori e tutte le sue compagne. Giunga il nostro abbraccio fortissimo a Francesca e ai suoi genitori in questa giornata in cui la loro storia ha avuto risonanza mediatica”.
Poi aggiungono: “Non conosciamo i dettagli, ma parliamo con la consapevolezza di chi dedica tanto tempo ad accompagnare su e giù per la città le proprie figlie ai corsi di danza, di chi trascorre tanto tempo ad attenderle nella sala d’attesa e si augura che escano con il sorriso, di chi sacrifica le scelte su nuovi acquisti, pur di non far mancare loro tutto il corredo necessario per il saggio di danza di fine anno. Chiediamo vivamente ai genitori di riaccompagnare Francesca a Danza. Nella stessa scuola si! Perché ci sono le sue amiche ad attenderla e perché certamente questa circostanza merita un restart. Confidiamo che le insegnanti garantiscano la partecipazione al balletto. Una scuola non inclusiva non è una scuola”.
Sul caso si è espressa anche l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone: “La piccola Maria Francesca non farà il saggio finale di danza, perché affetta dalla sindrome di Down. Succede anche questo, nel 2023 a Foggia. Ma l’inclusione non può essere una parola vuota, se alla prima occasione non diamo l’occasione alle tante Maria Francesca di ballare, umiliando così la bimba e la sua famiglia, rinnovando un dolore che fa male. Vogliamo la perfezione, tutto deve essere nei canoni, tutto bello e preciso, e facciamo fuori chi darebbe veramente lustro e particolarità, le persone speciali, e lo facciamo anche nel mondo dei piccoli, che le differenze non le notano. Credo che sia stata una brutta pagina e spero vivamente che facciano un passo indietro permettendo alla piccola Maria Francesca di ballare, su quel palco. Come deve essere assolutamente normale a tutte le bimbe e i bimbi speciali che amano lo sport potersi esibire, come chiunque e non guardare dalla finestra gli altri, i ‘normali’ vivere la vita”.