“Nell’area dell’Alto Tavoliere la città di San Severo si confermerebbe epicentro delle dinamiche più significative di quel territorio e fulcro del programma di espansione territoriale della potente batteria mafiosa foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza, grazie al legame storico con il clan La Piccirella“. Lo riporta la relazione semestrale della Dia, periodo analizzato primi sei mesi del 2022. “Nel quartiere San Bernardino della cittadina – si legge nel documento – sembrerebbe dominare, per quanto concerne le attività di spaccio, una figura emblematica considerata ‘vicina’ a quel clan nonché alla famiglia Spinazzola-Della Fazia, intorno alla quale orbitano anche altri gruppi criminali del rione come quelli facenti capo ai Colapietra e ai De Cesare-Russi. Un segnale di instabilità del tessuto criminale, emblematico degli attuali contrasti connessi con il controllo delle piazze di spaccio, sovviene dall’omicidio di un pluripregiudicato consumato l’8 aprile 2022 (il 30enne Salvatore Lombardi, ndr). Nell’ambito dell’indagine ‘Drug room’, tra l’altro, la vittima era stata colpita da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri il 20 maggio 2022 nei confronti di altri 6 soggetti inseriti nel contesto delinquenziale del citato rione di San Bernardino”.
La Dia ricorda che “anche l’inchiesta ‘Stirpe’, del 9 marzo 2022, testimonia il fiorente business della droga nella piazza di San Severo. Le risultanze investigative acquisite dalla Polizia di Stato hanno permesso di ottenere importanti riscontri in ordine alle attività delittuose poste in essere da un gruppo di soggetti che gestivano l’attività di spaccio a seconda dei casi presso le rispettive abitazioni ovvero attraverso una consegna della sostanza stupefacente presso il domicilio o il luogo di lavoro dei clienti o in luoghi collaudati del centro cittadino di San Severo”.
Sempre nel settore degli stupefacenti, inoltre, l’indagine “Tamagotchi” del 20 gennaio 2022 “ha disvelato – riporta sempre la Dia nella relazione – un circuito criminale attivo tra San Severo, Apricena e San Marco in Lamis, dedito allo spaccio di cocaina, marijuana e hashish, nonché capeggiato da un pregiudicato sammarchese legato da vincoli di sangue ad un noto elemento contiguo al clan garganico ex Romito (oggi Lombardi-Scirpoli-Raduano, ndr). Fra gli stabili canali di approvvigionamento dello stupefacente spicca quello riconducibile ad un appartenente al gruppo Padula-Cursio, attivo ad Apricena, unitamente al contrapposto sodalizio Di Summa-Ferrelli“.
Viene poi ricordato che nel territorio sanseverese sono accaduti “gravi episodi che documentano la pressione criminale e la forza intimidatrice dei clan con la loro strategia di infiltrazione nel litorale adriatico e, in particolare, in Molise, Abruzzo e Marche. Al riguardo, rilevano i risultati investigativi dell’operazione ‘On the Road’, conclusa dai carabinieri il 16 giugno 2022 e che ha colpito 6 persone di San Severo tutte gravemente indiziate, in concorso tra loro e a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai furti di autovetture e alle estorsioni consumati, oltre che nell’Alto Tavoliere, anche nelle sopracitate regioni”.
Infine, “i gruppi mafiosi attivi nel territorio di Lucera risultano quelli dei Cenicola, Barbetti e Papa-Ricci. Quest’ultimo, che rappresenta l’evoluzione del clan Bayan-Papa-Ricci, vanta interazioni con la criminalità organizzata del capoluogo dauno, quello di San Severo e calabrese, nonché come documentato dall’operazione ‘Friends’ (2019) talune sinergie con il clan garganico dei Li Bergolis e con il clan campano dei Cesarano“. (In alto, un’immagine tratta da un’operazione di polizia nel rione San Bernardino)
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