Innovazione sociale all’ASP Castriota e Corroppoli di Chieuti e Poggio Imperiale dove verrà potenziato il Polo degli anziani, soprattutto interventi sulle disabilità. Il tutto grazie a due cospicui finanziamenti del PNRR (circa 5 milioni di euro) con la Regione Puglia parte principale del progetto.
“Vogliamo garantire benessere agli anziani e ai disabili dell’Alto Tavoliere – spiega il presidente dell’ASP, Tommaso Pasqua – e in primavera contiamo di inaugurare l’opificio dove attualmente lavorano sei pazienti del dipartimento di salute mentale i quali producono un ottimo olio che a breve verrà commercializzato anche in Albania. Cerchiamo di andare oltre il sociale, cercando di avviare percorsi di autonomia per persone con fragilità”.
Michele Ferro è invece il direttore della Castriota e Corropoli. “A Chieuti è previsto l’ampliamento della struttura e anche una dimora temporanea per quelle persone che non hanno una propria abitazione. Sono previste una ventina di assunzioni per il progetto che andrà avanti per 30 mesi. In particolare, verranno assunti infermieri, Oss, educatori, assistenti e cuochi. A Poggio Imperiale, invece verranno svolte attività a favore di ragazzi con disabilità”.
I due progetti
Il progetto “Old Sweet Home” ha l’obiettivo di favorire il potenziamento dei servizi domiciliari ed il sistema di accoglienza temporanea a beneficio di anziani, soggetti non autosufficienti e persone affette da patologie a rischio e invalidanti, attraverso un sistema di Teleassistenza attivo h24 che garantisce supporto ai pazienti da remoto. Nella Casa di Riposo “Anna Maria Zirillo” di Chieuti, inoltre, sarà sperimentato il servizio di “Housing first, ampliando l’attuale numero dei posti letto per accogliere 14 utenti che necessitano di servizi quali dismissioni assistite o inserimento abitativo temporaneo per chi versa in situazioni di grave svantaggio economico o sociale”.
“Un polo per l’autonomia”, invece, coinvolge il Centro diurno “Cuore con le ali” di Poggio Imperiale, con la finalità di promuovere l’indipendenza, l’autonomia e l’inclusione di persone con disabilità o non autosufficienti. L’innovazione è data dalla creazione di un cohousing, posto al primo piano della struttura, finalizzato ad accogliere sette persone con disabilità prive di nucleo familiare o per le quali la permanenza al suo interno presenti difficoltà, in una dimensione accogliente, orientata alla tutela e allo sviluppo delle abilità residue degli ospiti. Sarà anche avviato il servizio di telemedicina per controllare da remoto i parametri degli utenti, monitorando il loro stato di salute anche attraverso dispositivi tecnologici di ultima generazione”.