Due giudici pugliesi hanno riconosciuto il diritto in due differenti casi alla trascrizione integrale dei certificati di nascita per i figli nati da coppie eterosessuali con maternità surrogata all’estero.
Lo rende noto l’associazione Luca Coscioni che ha assistito le coppie con il team legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo.
I due provvedimenti riguardano la trascrizione di certificati di nascita, emanati da autorità straniere, di bambini nati in Ucraina. Le due coppie si erano viste rifiutare, da parte degli ufficiali di stato civile dei loro Comuni di residenza, la trascrizione integrale del certificato di nascita dei loro figli, emesso dalle autorità ucraine e regolarmente trasmesso dal consolato italiano ai comuni competenti. In questo modo il bambino risultava avere solo un genitore (quello biologico) “in pieno contrasto – sottolinea l’associazione – con la legge 40 del 2004 che sancisce che tutti i nati sono figli legittimi della coppia che ha usato le tecniche di procreazione medicalmente assistita”.