“Apparentamenti dell’ultima ora e giochi politici per una poltrona da delegato sono lontani dalla mia visione di Università. Si vince con le idee, con il rispetto delle regole e dell’Istituzione, non con accordi di questo tipo per arrivare al risultato”. Va dritta al punto la direttrice del dipartimento di Giurisprudenza, Donatella Curtotti, dopo il passo indietro di uno dei sette candidati a rettore, Giuseppe Solaro. “Ha abbracciato la causa di Gaetano Serviddio, sconfessando tutta la propria battaglia quotidiana contro l’e-learning – commenta -. Servirebbe integrità e coerenza, ma evidentemente non tutti hanno questo tipo di sensibilità. Sono convinta che il voto dimostrerà la voglia di uscire fuori da queste dinamiche e verrà premiato chi ha dimostrato di voler esprimere il proprio impegno rigorosamente nel perimetro delle regole dell’Ateneo: questo è il punto di partenza per la crescita e l’attrattività di un ente strategico per il territorio”.
La docente di diritto processuale penale, 52 anni di San Severo, è convinta che sia la volta buona per scegliere un rettore della provincia di Foggia. “Solo così potremo esprimere il nostro valore dentro la città e la provincia – commenta -, perché il nostro impegno dovrà andare oltre le mura del palazzo. Bisognerà parlare con le famiglie degli studenti, diffondere l’impegno nei quartieri difficili della città. In questo modo si potrà dare il nostro contributo anche al riscatto della città”.
Poi aggiunge: “La nostra comunità conta circa 15mila persone e, parlando con tutti i segmenti di questa organizzazione complessa, posso affermare con certezza che c’è tanta voglia di riscatto. Gli elettori hanno ora la possibilità di scegliere chi può rappresentare questo sentimento. Il nuovo rettore dovrà avere al centro lo studente, certo, ma dovrà garantire il rispetto delle regole per premiare il merito ad ogni livello”.
La breve esperienza di Pierpaolo Limone ha lasciato in dote una serie di corsi “nuovi e innovativi” e ha fatto crescere in maniera sostenuta il numero delle iscrizioni all’Unifg. “L’essere giovani predispone ad una visione più attenta ai cambiamenti – chiosa -, per questo siamo cresciuti molto negli ultimi anni. Anche il dipartimento che dirigo sta lavorando da anni in questo senso, cito solo alcuni snodi: prima l’attivazione dei corsi di Scienze investigative e della Sicurezza, poi negli ultimi giorni Diritto e gestione dei servizi sanitari. Senza dimenticare il primo dottorato europeo sulla criminalità organizzata”.
Percorsi mirati, se si pensa alla carenza di manager del territorio per le aziende sanitarie e alle dinamiche della quarta mafia, sulle quali da qualche anno si sono accesi i riflettori nazionali. “Il corso per manager pubblici e privati sarà il primo insegnamento pubblico di questo tipo – spiega Curtotti -, al momento ne esiste solo uno in inglese alla Cattolica. Verrà sviluppato con la collaborazione dei più importanti dirigenti, che affiancheranno i docenti durante tutto il percorso. Più in generale, ritengo che l’università pubblica debba far emergere le conoscenze, non snaturarsi in ‘esamificio’. Per non disperdere la sua funzione, dunque, deve puntare con decisione sul rispetto delle persone e delle regole. Per farlo, bisognerà parlare – io lo farò sempre -, dire le cose con coraggio ed uscire dalla solita ipocrisia italiana dei compromessi per arrivare a fini personali. Purtroppo, devo constatare che in questa campagna elettorale non è sempre stato così. Ma per fortuna – conclude -, il numero elevato di candidati ha messo in evidenza la forma mentis e il modus operandi di ognuno, perché, per via delle dimissioni di Limone, non c’è stato il tempo di costruire campagne elettorali strutturate. A prevalere, ne sono certa, sarà la voglia di superare certe dinamiche. Ho trovato molti riscontri in questo senso. Ci saranno belle sorprese il 15 marzo prossimo…”.