Interrogatori di garanzia davanti alla gip Bencivenga per l’operazione “New Life” che il 24 gennaio scorso ha portato all’arresto 15 persone più altrettante indagate tra oss e infermieri per maltrattamenti aggravati ai pazienti psichiatrici del “Don Uva” di Foggia. Tra le accuse spuntano anche due episodi di violenza sessuale (palpeggiamenti e induzione a commettere atti sessuali nei confronti di due vittime) e sequestro di persona.
“Il mio assistito (Savino Giampietro, 60 anni, oss posto ai domiciliari) ha offerto la più ampia collaborazione rispondendo a tutte le domande di pm e gip” commenta in una nota il difensore, l’avvocato Christian Padalino: “In particolare ha chiarito le condizioni di forte disagio vissuti quotidianamente tanto dai pazienti quanto dal personale addetto al reparto ortofrenico, a causa di una costante sottovalutazione delle gravissime urgenze di intervento in ambito di sicurezza del lavoro e revisione dei piani terapeutici di persone affette da malattie psichiatrica croniche, bisogne di una più che problematica assistenza”.
In buona sostanza, stando alla tesi degli indagati, non c’era alcuna volontà di far del male ai degenti o umiliarli, ma comportamenti – sicuramente censurabili – frutto dello stress psico-fisico di chi in carenza di personale doveva badare a persone con gravi problemi, trovandosi magari uno o due operatori per turno a occuparsi di una trentina di degenti.