A Panni, piccolo centro dei Monti Dauni, è polemica sull’ospedale di comunità tra l’ex sindaco Pasquale Ciruolo e l’attuale primo cittadino, Amedeo De Cotis. “A Panni – racconta Ciruolo – esiste una Rssa ed un ospedale di comunità gestiti da anni dal Pan srl che è una società partecipata a totale capitale pubblico. La stessa società aveva ed ha dei debiti con il personale per stipendi arretrati e nell’ultimo bilancio ha stralciato una parte sostanziosa del debito ritenendolo prescritto. Con la sentenza dello scorso mese di settembre la Corte di cassazione ha ben specificato che non esiste prescrizione se sussiste ancora il rapporto di lavoro ma la prescrizione interviene 5 anni dopo dalla cessazione del rapporto lavorativo. Noi come opposizione stiamo già intraprendendo azioni concrete”.
Immediata la risposta di De Cotis. “Sempre le solite storie per fomentare il personale della Pan. Ormai è cosa vecchia, ma mi preme fare chiarezza. Nell’ultimo anno i contratti sono passati da 18 ore settimanali a 30 ore con stipendi lievitati da 700 euro a 1400 più gli straordinari e le notti regolarmente pagate. Sono stati assunti due oss di Panni e due infermieri sempre pannesi. Sono state rateizzate tutte le cartelle Iva e 770 arrivate in questi ultimi mesi, mai pagate dalla vecchia gestione per un totale complessivo di 265.812,02. Stiamo aspettando l’accreditamento della Rsa che porterà un incremento degli introiti del 30%”.
E ancora: “Abbiamo informatizzato la struttura dove fino a qualche anno fa si scriveva ancora a penna. Per quando riguarda i vecchi stipendi stralciati c’è già un accordo con il personale, impegno preso dal sottoscritto. Ho riaperto l’ospedale ai ricoveri e quando completeremo il restyling, la struttura diventerà il gioiello sanitario dei Monti Dauni. A marzo inizieranno i lavori di efficientemente energetico, e abbiamo anche avuto un cospicuo finanziamento per l’adeguamento dell’UDT ad ospedale di comunità. Nonostante tutto, nonostante l’ottimo lavoro dell’amministratore unico, Antonio Sicilia, c’è chi va in giro a fomentare i dipendenti per fare azioni contro la loro società solo perché non ci sono più alla direzione”.