“Vanno tirati fuori dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante all’economia del Paese, rappresentando una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy”. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla morte di due giovani migranti africani in una baracca del ‘ghetto’ di Borgo Mezzanone, nel Foggiano, rimasti intossicati nel sonno dalle esalazioni di monossido di carbonio prodotte da un braciere utilizzato per scaldarsi dal freddo. “Coldiretti a Foggia – si legge in una nota – ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni e all’assistenza a beneficio dei migranti”.
“È il segnale – dice Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia – di un modello di sviluppo dell’agricoltura, fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. È fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità”. Coldiretti ricorda che in Puglia è “ottenuto da mani straniere più di un quarto del made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro: solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore”. (Ansa).