“Un gruppo di 18 docenti precari, tutti in possesso di specializzazione per l’accesso a posti di insegnamento di sostegno, dopo un “lungo e articolato” percorso di specializzazione svolto presso l’Università di Foggia ed altre Università, hanno conseguito il titolo per insegnare agli alunni disabili, accollandosi, in proposito, anche notevoli spese per l’iscrizione e la frequenza del corso (circa 4000 euro cadauno), vogliono qui denunciare l’ennesima ‘ingiustizia’ perpetrata non solo ai danni dei docenti precari in possesso del titolo di sostegno ma anche degli stessi alunni disabili”. Lo fa sapere il coordinatore, professor Massimo Russo.
“Infatti – prosegue in una nota -, i docenti hanno subito una autentico ‘scippo’ da parte del Ministero dell’Istruzione – leggasi in particolare Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia – che, utilizzando il ‘famigerato’ algoritmo predisposto dal Ministero dell’Istruzione, (che in questi anni (dal 2015 per dire) ha mietuto ‘vittime’ e procurato notevoli danni a tanti docenti e alle loro famiglie), ha permesso di conferire nomine annuali per l’anno scolastico 2022/2023 a docenti privi del titolo di specializzazione per il sostegno, in virtù del fatto che i predetti docenti appartengono alle cosiddette categorie protette di cui alla legge 68/1999, scavalcando i sottoscritti, utilmente inclusi nella 1^ fascia delle GPS che, viceversa, sono in possesso della predetta specializzazione. In sostanza, agli alunni disabili sono stati assegnati docenti privi del titolo specifico e dell’adeguata preparazione e competenze in materia di integrazione scolastica.
Avverso tale illegittimo conferimento di supplenza, noi docenti precari specializzati, riponendo fiducia nell’amministrazione giudiziaria, abbiamo prodotto ricorso al Tribunale del Lavoro di Foggia, mediante apposita istanza cautelare, al fine di far valere l’illegittimità delle operazioni di nomina poste in essere dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia (sulla base di indicazioni ministeriali e a seguito dell’utilizzo errato dell’algoritmo), in aperta violazione della normativa scolastica (O.M. 112/2022) e soprattutto delle norme a tutela della disabilità (legge 104). La violazione di legge è palese in quanto il Ministero dell’Istruzione ha predisposto l’algoritmo in maniera errata tanto da disporre nomine di insegnanti di sostegno privi del titolo di specializzazione per il solo fatto che gli stessi appartengono a categorie di riservisti ex legge 68/99″.
“Per meglio chiarire la situazione – continua – è come se si nominasse docenti in possesso di laurea in lingue per l’insegnamento della matematica, solo perché detti docenti appartengono alle categorie protette! Tenuto conto della situazione e della gravità della scelta operata, considerato che ancora una volta, oltre a essere violato il diritto di lavoratori che, nonostante la specializzazione e il possesso quindi di regolare titolo di studio, sono stati scavalcati da soggetti privi di tali competenze, occorre evidenziare come viene violato il principale diritto allo studio degli alunni disabili. Il Tribunale di Foggia, con ordinanza del 15 dicembre di quest’anno, ha preferito, in maniera ‘pilatesca’, non esprimersi in merito alla tutela dei legittimi diritti degli alunni disabili e dei docenti specializzati, ed ha rigettato il nostro ricorso cautelare, sostenendo (??) che non vi è alcun pregiudizio o pericolo a posticipare la decisione ad altra data (chissà quando, visti i tempi della giustizia italiana). Secondo il Tribunale, il fatto che docenti specializzati siano rimasti senza lavoro e senza percepire la retribuzione, ma soprattutto che ad alunni disabili sono stati assegnati docenti che, pur non mettendo in dubbio il loro impegno, sono privi delle competenze tecniche e preparazione adeguata per approcciare le diverse disabilità, non è una motivazione, sostiene sempre il Giudice adito, di per sè sufficiente a giustificare l’emissione di un provvedimento cautelare. L’aspetto gravissimo della pronuncia è proprio che il Tribunale ha trascurato di valutare la lesione dei diritti dei disabili assecondando l’impostazione della stessa amministrazione scolastica che, a sua volta, preferisce ignorare quanto prescritto dall’art. 14, comma 6, della legge 104/1992 secondo il quale: ‘l’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati'”.
“I ricorrenti – conclude -, nel denunciare ‘tale improvvida ordinanza’ del Tribunale di Foggia, comunicano che continueranno a lottare nelle più opportune sedi giudiziarie e sindacali, affinché venga fatta giustizia. Con il presente comunicato, nel portare a conoscenza degli organi di stampa e dell’opinione pubblica, ci sia augura che tale lotta possa essere sostenuta anche dalle famiglie degli alunni con disabilità, affinché le stesse pretendano che i propri figli siano affidati a docenti con competenze specifiche ed in possesso di specializzazione, per realizzare quella integrazione scolastica da tutti professata ma che oggi viene ‘calpestata’ da assurde decisioni ministeriali e, cosa più grave, trascurata da chi è deputato a far rispettare la legge, che ha, viceversa, optato per una decisione “pilatesca e dilatatoria”.