“Non sappiamo quale sia lo scenario politico. Più che preoccuparmi delle alleanze che verranno, mi occuperei del Partito democratico”. Così il presidente della Regione Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, ha risposto a chi gli chiedeva di commentare le parole del governatore pugliese, Michele Emiliano, secondo il quale i candidati alla segreteria “devono chiarire che con” Renzi e Calenda “non possiamo avere nulla a che fare, né ora né mai”. Bonaccini ha iniziato con un appuntamento a Cerignola il suo tour in cento comuni italiani. Per Bonaccini “le alleanze si fanno sui territori: stiamo andando al voto in Lazio con una alleanza con il terzo polo e senza i Cinquestelle. Si cercherà di fare il massimo per vincere con quella alleanza che avrà trovato nel programma un accordo”.
“Noi abbiamo bisogno di essere competitivi verso la destra che è l’avversario, però anche verso le altre due opposizioni che, in questi mesi di avvio della legislatura nazionale, mi pare stiano facendo più opposizione al Pd piuttosto che farla a Giorgia Meloni. Se saremo forti noi, le alleanze verranno di conseguenza con i programmi e non certo decisi a tavolino”. Le sue parole a Cerignola dove ha visitato la fondazione Di Vittorio prima del suo incontro pubblico a Bari, alle ore 16.30. “In questo paese torneremo a votare, presumo, tra cinque anni. Ci farà anche bene – ha evidenziato – stare un po’ all’opposizione perché avendo perso le elezioni bisogna che cambi qualcosa in futuro”.
“Qui a Cerignola – ha detto – passo perché il lavoro e la dignità devono diventare uno dei principali temi identitari del partito democratico, un nuovo partito laburista. La questione meridionale deve diventare una questione identitaria del Partito democratico che riguarda tutto il paese. Peraltro questa è una terra con tantissime potenzialità che non può continuare ad andare a velocità diversa da altre parti del paese e in particolare del Nord. Sono qui in Puglia – ha concluso – per ascoltare e dare qualche risposta. Sono partito dalla parte che conosco meno ma ho le idee abbastanza chiare: vengo in una terra ben governata dal presidente Michele Emiliano, che conosco bene, così come conosco la sua squadra e il sindaco di Bari Antonio Decaro“. (Ansa)