Dubbi, rinunce e andamenti lenti. Il Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) della provincia di Foggia, avviato dall’ex premier Giuseppe Conte in piena emergenza Covid, è la grande opportunità per la provincia con una dotazione complessiva di 280 milioni di euro. L’ultimo aggiornamento risale a settembre scorso, con il finanziamento di 47,2 milioni di euro per la Regionale 1 Poggio Imperiale-Candela, importante infrastruttura che consentirà a molti Comuni dei Monti Dauni di rompere l’isolamento infrastrutturale che li penalizza.
Il ministro del Sud, Mara Carfagna, ha approvato la proposta di riprogrammare le risorse inizialmente destinate a interventi non realizzati (per vari motivi). Un modo per non far disperdere la dote concessa al territorio. Sì perché, come riferito dal presidente della Provincia (ente che ha una parte importante della programmazione), Nicola Gatta, c’è qualcuno che non è riuscito a prendere l’importante treno. “Come provincia non abbiamo il quadro compiuto di tutti i progetti, ma solo di quelli che abbiamo seguito direttamente, tra questi spicca la Regionale 1. Più complessivamente, ci risulta che l’unica rinuncia sia quella della fondazione Centri Padre Pio. Si trattava di un finanziamento importante, di 14 milioni di euro, pari al 70% del valore complessivo del progetto. Non conosco le ragioni. In ogni caso, bisogna dire che le risorse a disposizione del territorio possono essere rimodulate, non è detto che vadano perse”.
Durante l’ultimo tavolo istituzionale a Roma si è deciso di dare avvio ai lavori di risanamento e riqualificazione di Borgo Mezzanone a Manfredonia, con lo stanziamento di circa 3,4 milioni di euro per superare i problemi di degrado e di ordine pubblico segnalati dal Prefetto di Foggia. La riunione ha consentito anche di fare il punto sulle attività del CIS, che può contare su una dotazione complessiva di 280 milioni di euro. Grazie all’azione del nuovo Ruc (Responsabile Unico del Contratto), Alessandro Attolico, che si è insediato nel gennaio 2022, sono stati sbloccati interventi per 14,3 milioni di euro, come il Parco archeologico di Ordona e il recupero delle fabbriche dell’ex convento San Francesco a Manfredonia. Salgono così a 32 gli interventi attivati nell’ambito del CIS, per un valore di circa 192,5 milioni di euro. Sono 50 le procedure pubblicate, tra le quali 42 gare già aggiudicate.
Luci e ombre su San Giovanni
Proprio nella città di San Pio si è concentrata una parte importante degli investimenti alle imprese private (circa 56 milioni di euro). Doveva partire da qui il rilancio della sanità religiosa, tra Casa Sollievo della Sofferenza e i centri di riabilitazione dei frati. Solo che, per ragioni ancora poco chiare, questi ultimi hanno deciso di abbandonare l’idea di realizzare un ‘centro polifunzionale per la salute e il benessere delle persone’ (20 milioni euro, di cui 14 di finanziamento). Sull’altra sponda, l’ospedale del Vaticano continuerà nel suo percorso di realizzazione della piattaforma biotech in ottica industria 4.0 (valore 36 milioni, oltre 25 mln l’importo inserito nel Cis).
“Non abbiamo mai rinunciato a nulla – afferma il direttore generale di Casa Sollievo, Michele Giuliani -, abbiamo un progetto particolarmente complesso e c’era la necessità di aggiornarlo perché improntato sulla ricerca. Con noi sta collaborando l’Università di Foggia. Realizzeremo una piattaforma di prodotti e servizi per l’Italia e per l’Europa, orientando l’offerta alla sanità e alla ricerca, destinata principalmente alle case farmaceutiche. Noi metteremo a disposizione anche laboratori, camere bianche e Gmp. Stiamo lavorando sui biofarmaci e su altre attività di sviluppo, abbiamo raggiunto un buon livello, al punto che alcuni rinomati ospedali del nord stanno cercando di capire come poter collaborare con noi. L’alto contenuto scientifico del nostro lavoro darà benefici materiali, con l’occupazione, e immateriali, attraverso la valorizzazione dell’immagine di un territorio troppo spesso maltrattato”.
Sui centri dei frati, aggiunge: “Qualcuno ha scritto che avevamo un progetto in comune, non è così. Facevamo due percorsi paralleli. Solo quando hanno deciso di rinunciare, per motivi che non conosco, si sono rivolti a noi per coinvolgerci nel loro progetto. Ma non c’era attinenza, per questo abbiamo desistito. Questo tuttavia non significa che non si possa lavorare su altre strade, visto che ci potrebbero essere rimodulazioni sul budget totale…”. Il sindaco, Michele Crisetti, dichiara di non conoscere le vicende nel dettaglio: “So che avevano delle iniziative, ma se hanno rinunciato avranno avuto le loro ragioni – dice -. Io posso dire che sono quasi nella fase esecutiva diversi progetti di pubblico interesse per un valore di circa 10 milioni di euro. Ovviamente, siamo a disposizione delle nostre strutture sanitarie per qualsiasi necessità”. Una cosa è certa: del “polo” che era stato prospettato dall’entourage di conte non v’è traccia. Resta da capire se – e come – potranno essere recuperate risorse vitali per un territorio che è costantemente agli ultimi posti nelle classifiche socio-economiche del Belpaese.
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