Non trovano risposte i tanti cittadini sempre più indignati che chiedono igiene e pulizia per le strade di Foggia. La situazione della nettezza urbana è a livelli comatosi. In certi quartieri sembra di essere ritornati nell’autunno del 2012 pochi mesi prima del fallimento di Amica nelle festività natalizie.
Ma l’Amiu è un’azienda più che florida con utili e cassa pingui.
E allora come mai i commissari straordinari dell’Ente sciolto per mafia non riescono a fare rispettare il contratto di servizio?
Zero raccolta differenziata, cassonetti sporchi, colmi e nauseabondi, l’impianto di Passo Breccioso che non produce ricchezza per il territorio ma trasferisce tutto a Bari.
È articolata l’analisi di Gianni Gliatta militante meloniano che in un post social descrive lo stato dell’arte linkando un collage di varie zone della città.
“Noi foggiani non meritiamo tutto questo degrado – evidenzia -. Almeno per due motivi. Perché paghiamo la tassa dei rifiuti, una tra le più alte in Italia. Perché Amiu riceve dal Comune di Foggia oltre 30 milioni di euro per gestire il ciclo dei rifiuti. Sono soldi della comunità, ricordiamocelo sempre. Ogni mattina la situazione ai cassonetti è sempre la stessa. Stracolmi con sacchetti buttati dappertutto. E gente che li apre, rovista e lascia tutto così. Una situazione insopportabile per chi come me ama la propria città. Servono regole? Ci sono. Esiste un contratto di servizio che sta per essere rinnovato. Servono controlli? Ci dovrebbe essere un responsabile del Comune che verifica il lavoro di Amiu. Servono penalità? No, queste purtroppo non sono previste dal contratto se non in maniera generica. Serve il personale? Sì, perché quello attualmente presente non è sufficiente a coprire tutta la città. Serve una nuova strategia? Sì, perché la nostra raccolta differenziata è ferma al 20% e quasi un terzo di quei 30 milioni vengono utilizzati per conferimento frazione secca all’impianto di Manfredonia, smaltimento e trasporto dei rifiuti e la famosa ecotassa messa dalla regione Puglia”.
E ancora: “Produciamo 60.000 tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati. Basti pensare che a Rimini (stesso numero di abitanti) producono la metà di noi, pagano una TARi più bassa del 25% e hanno la raccolta differenziata al 71,6%. Chiedo solo ai Commissari straordinari che, prima di firmare il nuovo contratto di servizio (definitivo, pare) e di consegnare la gestione dei rifiuti per altri 9 anni ad Amiu, di andare in giro per la città e capire bene quali sono le reali esigenze dei foggiani e di Foggia. Non possiamo restare ancora indietro. Dobbiamo invertire la rotta”.
Stando a fonti interne al Palazzo la divisione foggiana di Amiu Puglia lavora con solo il 30% di personale, dopo numerosi pensionamenti di operatori ecologici. Nel corso del Landella bis erano state previste circa 58 assunzioni, bloccate poi dallo scioglimento”.
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