Si chiama “Punti Cardinali” ed è un nuovo bando che punta a estendere a tutti i Comuni la rete di sportelli di orientamento e laboratori didattici creativi, a favore di chi non ha mai lavorato, chi ha perso un lavoro o di chi vuole riqualificarsi per intraprendere nuovi percorsi lavorativi.
“La Regione Puglia – ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Piemontese – lo ha finanziato con 3 milioni di euro e il tour di presentazione è cominciato oggi da Foggia, dalla Biblioteca La Magna Capitana, luogo portato dalla gestione regionale a essere un punto di riferimento di eccellenza che aggrega interessi e talenti di ogni età”.
“Siamo partiti dalla provincia di Foggia che resta, purtroppo, la provincia pugliese con il più alto tasso di disoccupazione perché è il banco di prova più impegnativo per tutti quelli che si occupano di orientare al lavoro e di tenere meglio collegate le competenze che servono alle aziende con le attività di scuole, enti di formazione, ITS e università. Questa dell’occupazione resta la sfida delle sfide”.
Ad illustrare il bando è stata la responsabile del Dipartimento Lavoro della Regione, Silvia Pellegrini. “Un bando a sportello che si è già avviato e la Capitanata è la provincia che ha presentato più progetti rispetto al resto della Puglia. Ogni progetto arriverà ad ottenere ben 90 mila euro e che consentirà di realizzare tre categorie di attività. La provincia di Foggia ha la necessità di ripartire dal lavoro. Diverse amministrazioni comunali sono state sensibili ed hanno già presentato domanda. Ci aspettiamo che anche la città di Foggia faccia la stessa cosa, anche l’Ente Provincia”. La Regione sta destagionalizzando il lavoro con una serie di progetti, anche per cercare di qualificare i lavoratori stagionali, sempre meno presenti nelle località turistiche del Gargano. “Ci sarà un bando – aggiunge Pellegrini – che si chiama Working in Puglia che prevede corsi brevi di 200 ore in settori che sono stati più scoperti”. A Foggia oggi erano presenti diversi sindaci del Gargano e dei Monti Dauni, tutti d’accordo sulla necessità di voltare pagina nel campo del lavoro. “Abbiamo bisogno di questi nuovi strumenti in grado di accorciare le distanze tra le strutture produttive e le nostre comunità”.