Nota del commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e del vice commissario, Dario Damiani.
“L’aggressività è una caratteristica dei deboli, di chi è in difficoltà e ha finito le cartucce del dialogo democratico. Le espressioni di Michele Emiliano, che ha detto che il ‘centrodestra deve sputare sangue’, le leggiamo con questa chiave interpretativa. A noi dispiace veramente che il presidente di una Regione importante e solare come la Puglia utilizzi questo vocabolario, con parole che nemmeno dovrebbe pensare. Dispiace di più considerando che Emiliano è un magistrato e mai dovrebbe sfiorare l’istigazione alla violenza. È chiaro che si senta franare il terreno sotto i piedi, con un vento che spira tutto a favore del centrodestra, ma le sue parole macchiano anche e soprattutto l’istituzione. La politica non ha (più?) un ruolo pedagogico, ma un personaggio pubblico non dovrebbe mai lasciarsi andare a parole fuori posto… figuriamoci a tanta violenza espressiva! Ancor più emblematici della condizione di grave sofferenza della sua coalizione, sono gli applausi di Letta: sconcertanti. Emiliano è un pessimo amministratore, lo diciamo da sempre, ed è anche colui che sta soffocando la Puglia con un sistema di potere che non condividiamo, ma gli abbiamo sempre riconosciuto una certa simpatia. Oggi ha perso anche questa perché le belle persone non augurerebbero a nessun avversario di ‘sputare sangue’. Un’altra ragione per non votarli mai più, hanno gettato la maschera?”.
Sul punto Emiliano ha replicato dicendo: “In riferimento alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici che hanno inteso strumentalizzare etichettando come violente alcune parole da me pronunciate questa mattina riguardo l’aspra contesa elettorale che stiamo vivendo, si precisa che ‘sputare sangue’ è una locuzione verbale che il ‘De Mauro’ correttamente contestualizza in ‘impegnarsi e affaticarsi molto in qualcosa’. Esattamente ciò che la destra in Puglia da diversi anni prova a fare per vincere le elezioni, finora senza riuscirci né per le amministrative né per le regionali”.